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Esplodenti Sabino, tutti assolti perché il fatto non sussiste

Nell'esplosione del 21 dicembre 2020 morirono tre dipendenti

Vasto. Sono stati tutti assolti perché il fatto non sussiste gli imputati nel processo, celebrato con rito abbreviato a Vasto (Chieti), sull’esplosione avvenuta il 21 dicembre 2020 alla Esplodenti Sabino di Casalbordino (Chieti) che provocò la morte di tre dipendenti.

La sentenza è stata emessa dal gup del Tribunale di Vasto Anna Rosa Capuozzo. L’accusa principale, per tutti gli imputati, era di cooperazione colposa in omicidio colposo.

Gli imputati sono il presidente del consiglio d’amministrazione della Esplodenti Sabino Spa Gianluca Salvatore, i componenti del Cda Sabino Salvatore, Massimo Salvatore, Marco Salvatore, il direttore dello stabilimento Giustiniano Tiberio, il responsabile del servizio protezione e prevenzione Stefano Stivaletta, il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza Paolo Iocco e il capo reparto Carlo Piscopo.

Nell’esplosione di quattro anni fa, nell’azienda che cura, recupera e tratta polvere pirica derivata da bonifiche di ordigni bellici, persero la vita Carlo Spinelli, Paolo Pepe e Nicola Colameo.

Il giudice ha anche dichiarato l’esclusione della responsabilità dell’ente Esplodenti Sabino Spa perché gli illeciti amministrativi contestati non sussistono. Il giudice ha dichiarato il non doversi procedere nei confronti di Gabriella Salvatore, componente del Cda, poiché i reati a lei ascritti sono estinti in quanto la donna è deceduta negli anni scorsi.

La pm Silvia Di Nunzio aveva chiesto condanne dai 4 anni e 2 mesi ai 6 anni e 3 mesi di reclusione e una multa di 287mila di euro per la società.

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