Chieti. È una “malattia sociale” secondo l’Organizzazione mondiale della sanità: l’obesità e il sovrappeso favoriscono infatti molte patologie come il diabete, l’ipertensione, l’arteriosclerosi, l’insufficienza respiratoria, la calcolosi e anche alcuni tipi di tumore.
Per fare prevenzione e sensibilizzare i cittadini sui rischi che ne derivano, il personale del “Centro obesità e disturbi alimentari” della Clinica medica dell’ospedale di Chieti, di cui è responsabile Maria Teresa Guagnano, sarà gratuitamente a disposizione degli interessati giovedì 10 ottobre 2024, nella postazione allestita al V livello del “SS. Annunziata”, nella stanza 502.
L’appuntamento è dalle ore 8 alle 14 in occasione dell’Obesity day, campagna nazionale per la prevenzione dell’obesità, promossa dall’Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica (Adi). Per partecipare è obbligatoria la prenotazione telefonando allo 0871.358976 lunedì o mercoledì pomeriggio dalle ore 14.30 alle 16.30 o martedì dalle ore 12 alle 13.
L’attività prevede anche, tra le ore 10 e le 13 di giovedì, un collegamento in diretta sulla pagina Facebook dell’Adi.
«L’obesità – spiega la professoressa Guagnano – è una patologia cronica, progressiva e recidivante con tassi di crescita che raggiungono proporzioni epidemiche in Italia e nel mondo, anche a livello infantile. Comporta un profondo impatto sulla salute pubblica in quanto fattore di rischio delle patologie croniche più diffuse e pericolose tra la popolazione, prima fra tutte il diabete mellito di tipo 2, ma anche patologie cardiovascolari e tumori, nonché tutte le principali malattie non trasmissibili. Causa quattro milioni di decessi ogni anno nel mondo, di cui 1,2 milioni solo in Europa».
L’Organizzazione mondiale della sanità ha lanciato l’allarme “Globesità” per i tassi vertiginosi di crescita della malattia e per le proiezioni che stimano una diffusione che raggiungerà il 70% della popolazione entro il 2030.
Anche in Italia i numeri sono allarmanti: circa sei milioni di cittadini ne soffrono e oltre 23 milioni di persone sono in eccesso di peso, quindi potenziali futuri pazienti. L’Italia svetta purtroppo nelle classifiche sull’obesità infantile, con la percentuale più elevata, pari al 42%, di bambini in sovrappeso o con obesità nella fascia di età tra 5 e 9 anni.