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Ortona, edilizia residenziale pubblica. Ciccotelli: “Graduatoria ferma, si assegnino le case”

Ortona. Servono risposte concrete per tutti quei cittadini, e parliamo di 79 famiglie, che nel marzo del 2023 hanno partecipato al bando per l’assegnazione di un alloggio di edilizia residenziale pubblica da parte del Comune di Ortona. A otto mesi dalla pubblicazione della graduatoria definitiva sul Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo, nulla si è mosso sul piano pratico per dare attuazione al provvedimento. La graduatoria è ferma e i cittadini non ricevono i dovuti alloggi.

“È singolare e vergognoso che la graduatoria per l’assegnazione degli alloggi agli aventi diritto sia ferma da mesi e non se ne conosca il perchè. Anche a seguito delle lamentele avanzate dai nostri concittadini, abbiamo provato ad instaurare un proficuo dialogo con i competenti uffici, ma, ahimè, non siamo riusciti ad avere le risposte adeguate – sottolinea Simone Ciccotelli, coordinatore della lista Forza Giusta per Ortona. Siamo a chiedere pubblicamente che l’iter si sblocchi e che gli aventi diritto entrino nelle ambite case. Per il futuro, invece, lavoreremo affinché sia garantito un rapporto più coerente e costante tra gli uffici e i cittadini per mantenere la massima chiarezza nei confronti di chi, in situazione di difficoltà, porta con sé un bisogno sociale. Vogliamo lavorare affinché questa situazione si sblocchi, per non lasciare spazio all’idea che quelle abitazioni siano state solo una promessa elettorale”.

Ciccotelli sollecita anche una sinergia tra l’Ater ed il Comune di Ortona affinché venga messo in disponibilità il maggior numero possibile di alloggi, affinché venga permesso al Servizio Politiche della Casa di svolgere le attività proprie dell’ufficio, di far scorrere la graduatoria, di effettuare le nuove assegnazioni, di consentire i cambi alloggio e rispondere alle richieste di emergenza abitativa, dando risposte concrete alle esigenze dei cittadini di Ortona.

Proprio Ater, grazie alla sensibilità del presidente Antonio Tavani, ha già dimostrato grandi capacità sia nella gestione dell’emergenza che della programmazione: tutte le famiglie sgomberate in conseguenza del crollo dell’edificio di Fontegrande hanno trovato in tempi brevi una nuova collocazione. Ora, come annunciato lo scorso febbraio, si procederà alla ricostruzione delle tre palazzine con nuovi e più attuali criteri, utilizzando fondi Fsc. Non sarà un cammino rapido, come ha sottolineato lo stesso Tavani, ma nell’arco di tre anni anche quei lavori dovrebbero essere portati a termine.

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