
Chieti. La CISL FP e la CISL Medici denunciano l’ennesima aggressione ai danni di operatori sanitari, avvenuta il 27 febbraio durante un turno notturno nel servizio di Patologia Clinica presso il nosocomio di Chieti. Una professionista è stata vittima di un’aggressione fisica da parte di uno sconosciuto, un episodio che si aggiunge a una lunga lista di violenze subite da medici, infermieri e OSS, in prima linea nell’assistenza ai pazienti.
Anche nelle nostre regioni, purtroppo, le aggressioni al personale sanitario sono in costante aumento. Secondo l’Osservatorio Nazionale sulla Sicurezza degli Esercenti le Professioni Sanitarie e Socio-sanitarie, ogni anno si registrano oltre 18.000 episodi, con il 64% delle vittime rappresentato da donne. Un dato allarmante che dimostra come le misure previste dal decreto di settembre 2024 siano insufficienti e vadano potenziate per garantire maggiore protezione a chi opera nel Servizio Sanitario Nazionale.
La CISL FP e la CISL Medici chiedono interventi immediati: Più personale~per garantire cure tempestive senza attese. Maggiore sicurezza sul lavoro, con presidi fissi delle forze dell’ordine e protocolli chiari di intervento.
Strumenti di protezione efficaci, come dispositivi di allarme e videosorveglianza. Assistenza legale rafforzata, affinché chi subisce violenza sul lavoro venga adeguatamente tutelato.
La CISL sollecita, inoltre, l’inserimento nei piani aziendali di sicurezza di una valutazione del rischio aggressione, l’obbligo per le Aziende Sanitarie di segnalare i casi alla Procura e la costituzione di parte civile nei processi contro gli aggressori.
Di fronte a una situazione ormai insostenibile, la CISL FP e la CISL Medici esprimono solidarietà alle vittime e chiedono alla Regione Abruzzo l’istituzione di un tavolo di monitoraggio mensile sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, affinché le Direzioni Aziendali adottino misure concrete per tutelare la sicurezza e la serenità di chi ogni giorno si prende cura dei cittadini.