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Chieti

Peronospora, i comuni del Chietino danneggiati chiedono lo stato di calamità

Sayonara Tortoreto

Tollo. “Dal 29 Maggio 2023, data in cui ho convocato una riunione nel Municipio del Comune Tollo con le 4 organizzazioni sindacali agricole (Coldiretti Abruzzo, Confagricoltura Chieti, Copagri Abruzzo e CIA – Agricoltori Italiani Abruzzo) seguita poi con una delibera di richiesta dello stato di calamità, abbiamo condotto un’iniziativa istituzionale, ragionevole, equilibrata, giusta e determinata a favore dei nostri agricoltori danneggiati pesantemente e in alcuni casi irrimediabilmente dalla peronospora.

Abbiamo promosso, inoltre, iniziative pubbliche con la partecipazione di viticoltori e rappresentanti delle cantine sociali e singole, partecipato come Città del Vino d’Abruzzo, Città del Vino e Comune di Tollo a tutte le iniziative organizzate al Comune Canosa Sannita dal Sindaco Lorenzo Di Sario che ringrazio per la mobilità con il sottosegretario Luigi D’Eramo e il Consigliere Fabrizio Montepara e dal Sindaco Leo Castiglione e all’Assessore Paolo Cieri che ringrazio per l’iniziativa a Comune Ortona con l’Assesssore Regionale Emanuele Imprudente.

Abbiamo partecipato al Consiglio Regionale Straordinario chiesto dalle minoranze e applaudito alla concisione unanime di un documento comune tra maggioranza e minoranze che poi ha dato vita allo stanziamento di un fondo di rotazione di 5 milioni di € per concedere prestiti a tasso zero alle aziende danneggiate dalla peronospora.

Abbiamo accolto con favore lo stanziamento nel Bilancio regionale 2024 di una somma certa di 5,2 milioni di € e di una di 7,5 milioni di € al verificarsi di nuove e non previste errate regionali.

Abbiamo educatamente detto che non erano somme sufficienti ma abbiamo chiesto di fare presto.
Abbiamo animato attivamente le iniziative coordinate dal Presidente del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo Alessandro Nicodemi insieme ad altre 13 associazioni vitivinicole, prima con l’incontro con il Presidente della Regione Abruzzo e poi con l’incontro al Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste del 24 Gennaio di quest’anno con la dichiarazione dello stato di calamità per la nostra regione.

Abbiamo aspettato la pubblicazione del decreto di dichiarazione dello stato di calamità che doveva essere in Gazzetta Ufficiale il 9 Marzo avvenuta solo il 16 Aprile.

Abbiamo chiesto la sospensione dei mutui e dei contribuiti Inps.

Abbiamo chiesto più fondi al Governo perché i 7 milioni stanziati per l’intero paese e per tutte le calamità sono insufficienti.

Abbiamo aspettato segnali, atti, azioni.

Abbiamo organizzato e partecipato ad incontri con le altre organizzazioni agricole e vitivinicole e con i viticoltori. A Maggio abbiamo chiesto insieme ad altre 13 associazioni vitivinicole all Regioen Abruzzo tempi certi sulla concretizzazione dei provvedimenti adottati.

Abbiamo ringraziato la Regione Abruzzo per aver fatto qualcosa.

Abbiamo chiesto di fare di più per non far morire un comparto.

Abbiamo prima mobilitato 45 sindaci chiedendo tempi certi sui provvedimenti adottati e nuove risorse perché siamo preoccupati della tenuta sociale delle nostre comunità.

Abbiamo partecipato all’incontro convocato dal Presidente Marsilio e dall’Assessore Imprudente lo scorso 3 Giugno alla Camera di Commercio Chieti Pescara durante il quale abbiamo ribadito la nostra preoccupazione per l tenuta sociale delle nostre comunità e abbiamo chiesto al Presidente Marsilio di verificare se la Regione può fare di più e di portare a Roma, al Governo Nazionele, il caso emergenza Abruzzo, regione italiane più colpita delle 8 che hanno ottenuto la dichiarazione dello stato di calamità con la media del 70 % di danni (media nazionale 30 %) con danni stimati in 210 milioni di € pro al 30 % del danno complessivo stimato a livello nazionale.

Abbiamo raccolto il sostegno di 113 sindaci, le 14 organizzazioni agricole e vitivinicole e tutte le 34 cantine sociali su un documento che chiede tre cose e che abbiamo inviato a Meloni, Lollobrigida, D’Eramo, Marsilio e Imprudente:
1) conoscere tempi certi sulla concretizzazione degli strumenti attivati dalla Regione;
2) verificare da parte della Regione la disponibilità di ulteriori risorse finanziarie;
e soprattutto
3) PORTARE IL CASO EMERGENZA – ABRUZZO chiedendo tutto insieme Regione, Sindaci, Organizzazioni

Vitivinicole e Cantine sociali UNO STANZIAMENTO DI ALMENO 80 MILIONI DI € NEL BILNCIO DELLO STATO PER RISTORARE IN PARTE I 210 MILIONI DI € DI DANNI SUBITI DALLE AZIENDE VINICOLE DEL SETTORE.

La definizione del caso emergenza- Abruzzo è motivata dal fatto che siamo la regione largamente più danneggiata per percentuale di danno e per quantità dei danni complessivi subiti.
Ad oggi abbiamo ottenuto poco:
1) dopo 8 mesi dalla istituzione stanno arrivando i prestiti a 5 anni di 10.000 senza interessi a 232 aziende beneficiarie;
2) modifica nel Consiglio regionale del 13 Giugno di due leggi regionali che sposta 2,3 milioni di € dalla concessione dei prestiti all’abbattimento dei mutui sospesi e 5,1 milioni di € dall la concessione di prestiti ai contributi a fondo perduto per le aziende danneggiate dalla peronospora che hanno inoltrato domanda di aiuti sul portale Agea entro il 15 Maggio scorso.
3) e’ in corso lo sgravio contributivo Inps che per una serie di motivi non è del 50 % ma soltanto del 17 %;
4) con il Decreto Legge n. 63 del 15 Maggio in conversione in Parlamento dovrebbero essere attivabili le richieste di sospensione dei mutui in essere e un ulteriore stanziamento di 10 milioni di € per i danni da peronospora.

Ps. per il granchio blu a fronte di danni stimati di 100 milioni di € sono stati stanziati 32 milioni di € mentre per la peronospora a fronte di danni stimati in circa 1 miliardi o di € ad oggi sono previsti 17 milioni di € !!

Tutto insieme, con moderazione, educazione, ragionevolezza e equilibrio ma con competenza, fermezza e determinazione continueremo a sostenere le nostre richieste a Regione e Governo e a tutelare le nostre aziende a rischio sopravvivenza e le nostre famiglie che con difficoltà e orgoglio vanno avanti”. Si legge così in una nota del sindaco di Tollo, Angelo Radica.

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