Rapino, al Museo delle Ceramiche la mostra-incontro ‘Voci di Majella’
L’inaugurazione il 13 aprile. Sarà aperta fino all’11 maggio

Rapino. Sarà inaugurata domenica 13 aprile alle 16.30 al Museo delle Ceramiche di Rapino la mostra – incontro “Voci di Majella – Echi di una storia dimenticata” che rimarrà aperta fino all’11 maggio.
La mostra propone un excursus attraverso i vari aspetti della realtà culturale di Rapino e del suo territorio: la sua storia, i suoi miti, le sue leggende e il loro significato d’insieme.
È organizzata e curata dal gruppo Le Majellane con il Patrocinio del Comune di Rapino e del Parco Nazionale della Majella.
Attraverso la scoperta dei siti preistorici, dei miti e delle leggende che ne hanno forgiato l’immaginario collettivo, nonché delle tradizioni e delle feste che ancora oggi vivono nelle nostre comunità, la mostra ci guida alla riscoperta di una storia antica e suggestiva.
Una storia che, sebbene possa sembrare dimenticata, continua a risuonare nelle memorie e nei cuori di chi abita questo territorio.
Sarà un’occasione imperdibile per scoprire e valorizzare il patrimonio culturale di Rapino.
Temi della mostra:
– La Grotta del Colle “central place religioso” dal paleolitico a oggi;
– La Tabula Rapinensis e la Dea di Rapino, testimonianze antiche di un’altra storia;
– Le leggende di Maja e le Majellane e della Fata Maruca. Il toponimo Maruca e il sito Touta Marouca;
– Il Miracolo della Madonna Arborea e la Festa delle Verginelle.
Un “filo rosso” tiene insieme questi temi:
Rapino è su un territorio (la Majella in particolare) che è fortemente segnato dalla storia che archeologia e antropologia hanno definito “Cultura della Grande Madre”.
Quella della “Grande Madre” è stata una civiltà imperniata sui valori del femminile, di cura dell’altro e della terra, ma anche e soprattutto su un senso sacro della vita e sul concetto di rigenerazione, e quindi di nascita, vita e morte. Una civiltà durata migliaia e migliaia di anni che potrebbe ispirare valori ecologici e sociali di pace e rispetto, oggi fortemente in crisi.
Saranno esposte anche le Tavole di Anna Lisa Cantelmi sulle erbe della Grotta e le erbe nella storia femminile della nostra montagna, foto di Cristoforo Sante Di Giovanni, riproduzioni della Dea di Rapino, della Tabula Rapinensis e del galletto fittile della Grotta realizzate da Cesare Grosso.
Il pomeriggio del 13 aprile si concluderà con un incontro danzante con Anna Anconitano, ricercatrice ed esperta di danze della tradizione abruzzese e del sud.
Il 3 maggio alle 21.00 sarà proiettato il film “Segni fuori dal tempo” sulla vita e il lavoro dell’archeologa Marja Gimbutas. Il 4 maggio alle 21.00 il film “Il segreto” di Dino Viani e il 10 maggio alle 21.00 verrà presentato il “Racconto di una tradizione tra oblio e memoria”.
Orario di apertura della mostra:
lunedì – venerdì dalle 16.00 alle 19.00; domenica 10.00 alle 13.00 – dalle 16.00 alle 19.00