Chieti. Oggi è stata la giornata conclusiva di questa tornata di scioperi proclamati da FIOM, FIM, UILM che hanno registrato altissime adesioni. Gli scioperi sono stati necessari a causa della rottura delle trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro. Una chiusura totale da parte di Federmeccanica e Assistal alle richieste sindacali votate dalla lavoratrici e dai lavoratori.
Federmeccanica e Assistal si sono assunti una grave responsabilità, hanno presentato dopo una lunga serie di incontri, senza mai avviare veramente la discussione, una “contropiattaforma” che non riconosce quella delle lavoratrici e dei lavoratori, votata positivamente da oltre il 98% dei partecipanti alle votazioni. Di fatto Federmeccanica e Assistal hanno chiuso ogni spazio di negoziazione. Nell’ultimi anni le imprese hanno fatto profitti, redistribuito ai manager e agli azionisti ma non ai lavoratori. Come Fiom-Cgil ribadiamo la necessità di rinnovare il contratto nazionale per rilanciare l’industria italiana e per restituire dignità ai lavoratori. Da un lato sentiamo tutti i giorni (non solo per nostra bocca) che le retribuzioni italiane sono ferme al palo, dall’altro non registriamo la vera volontà di andare oltre.
Con oggi è chiusa una prima fase che speriamo veda rinsavire la controparte, altrimenti, continueremo con le azioni sino a quando non ci sarà una discussione seria e vera. Nella provincia di Chieti gli scioperi proclamati da FIOM, FIM, UILM hanno visto una riuscita molto forte, segno che le Lavoratrici e i Lavoratori sono decisi ad invertire la rotta, le medie di adesione agli scioperi sono state ben oltre il 65% con punte del 95%. Si è scioperato in tutta Italia con diverse modalità, oggi è stato il turno del settore aerospazio, a Chieti Scalo hanno scioperato con sit-in davanti i cancelli aziendali i lavoratori della Leonardo.
Non ci fermeremo, va riavviato, anzi avviato il confronto per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro, va fatto partendo dalle richieste della piattaforma votata dalle lavoratrici e dai lavoratori.