
Tollo. «Il nostro Comune perde un presidio di sicurezza essenziale, un punto di riferimento per l’intera comunità, ma non si può parlare di un evento imprevedibile o inevitabile». Così la consigliera comunale del gruppo Tollo ConTe, Giorgia Di Mascio, interviene nel dibattito sul trasferimento almeno momentaneo della caserma dei carabinieri di Tollo a Miglianico. In merito ieri pomeriggio si è tenuto un consiglio comunale straordinario nel corso del quale la stessa Di Mascio ha evidenziato che «il problema era noto e chi amministra non ha trovato una soluzione per tempo. Purtroppo», ha aggiunto la consigliera al termine della seduta, «devo constatare che anche la riunione dell’assise civica non è servita a tentare di porre rimedio a questa situazione. Si è assistito solo a uno scambio di accuse che non ha portato a nulla di costruttivo».
Ad oggi si ipotizza la possibilità di spostare la sede nell’attuale edificio scolastico di via Cavour, prima però gli alunni dovranno essere ricollocati nel plesso di via Mazzini attualmente oggetto di lavori di riqualificazione. «Una bella idea se non fosse che i cantieri della scuola sono lì da tre anni», ha affermato Di Mascio. «I tempi di consegna restano un mistero e nessuno sa dire con certezza quando la scuola sarà pronta. Per cui la vera domanda da porsi non è quando avremo una nuova caserma a Tollo, ma quando sarà pronta la scuola di via Mazzini. Siamo in un vicolo cieco, un labirinto di promesse non mantenute, di progetti lasciati a metà, di amministratori che invece di programmare, inseguono le emergenze».
Quindi la consigliera comunale si è soffermata sulla questione sicurezza: «Sono anni che chiedo l’illuminazione stradale di via Fonte di Pedine, snodo ottimale per i ladri che si fanno spazio per le vie del centro città attraverso i vigneti bui. Non si è visto nulla e senza la caserma la situazione rischia di peggiorare. Sono in crescendo fenomeni di organizzazione cittadina tipo “vigilanza attiva del vicinato” in cui i privati cittadini si riuniscono in gruppi facendo delle ronde per il paese. È un’iniziativa che si è già verificata anche a Tollo», ha evidenziato Di Mascio. «È bene ricordare che in questi casi bisogna limitarsi a segnalare ogni movimento sospetto alle autorità competenti senza mai sostituirsi ad esse; mancando la caserma, però, il meccanismo rischia di saltare. Urge pertanto mobilitarsi anche contro questo fenomeno», ha concluso, «che rappresenta solo un pericolo per l’incolumità di ognuno».