Tribunale di Chieti nell’ex ospedale San Camillo, caso in Parlamento
La deputata Torto (M5s) vuole chiarimenti sull’ipotesi di trasferimento degli uffici giudiziari. E sulla vicenda ex Peter Pan attacca Schael: «Blocca la realizzazione della Casa di Comunità»
Roma. Finisce direttamente in Parlamento il dibattito sull’ipotesi di trasferimento del Tribunale di Chieti all’ex ospedale San Camillo. La deputata Daniela Torto, infatti, è pronta a presentare una interrogazione a risposta scritta al ministro della Giustizia e al ministro della Cultura.
«Ritengo», sottolinea la deputata del Movimento 5 Stelle, «che ogni operazione con cui si prevede lo spostamento di sedi importanti come il Palazzo di Giustizia, debba preventivamente essere valutato sia in termini di costi per la collettività, sia in termini di benefici per il territorio, ma anche essere giustificata da una revisione della geografia giudiziaria. Quindi il Governo faccia chiarezza, perché da una parte rassicura i territori sui cui sono situati tribunali minori rassicurando che non verranno dismessi, dall’altra parte sembra voglia investire su un enorme struttura che sembrerebbe utile ad accorpare tutti i tribunali della provincia». Ecco perché Torto con la sua interrogazione chiede lumi su alcuni punti. Innanzitutto l’attuale collocazione del tribunale di Chieti «comporta dei costi di affitto a carico del ministero a favore del proprietario, il Fondo Invimit Sgr S.P.A, il cui capitale è interamente detenuto dal Ministero di Economia e Finanze», afferma la deputata. Per questo motivo nella sua interrogazione chiede quale sia «l’ammontare annuo dei costi sostenuti dal ministero della Giustizia per l’affitto degli immobili attualmente adibiti a sede del Palazzo di Giustizia e come siano stati quantificati i costi dei canoni di locazione».
Torto vuole saperne di più anche sui «reali accordi che il ministero della Giustizia avrebbe preso con la Asl Lanciano, Vasto Chieti per l’acquisizione dell’ex ospedale San Camillo e, eventualmente, quali sarebbero i tempi e i costi stimati per adeguarlo a ospitare il Tribunale di Chieti».
Secondo l’esponente pentastellata «l’operazione di vendita del San Camillo sembra più un modo per garantire gli equilibri di bilancio della Asl guidata da Thomas Schael che, voglio ricordare, ha un grosso buco di bilancio, e non un reale progetto per il nuovo Palazzo di Giustizia. Non vorrei che venisse realizzata l’ennesima cattedrale nel deserto con un enorme sperpero di denaro pubblico. Se davvero il ministero della Giustizia intende investire su Chieti, ci sono molti immobili in pieno centro storico su cui si può ragionare».
Altra parte integrante dell’interrogazione riguarda la richiesta di chiarimenti su quali siano le infrastrutture necessarie che si dovrebbero eventualmente realizzare per rendere funzionale il Palazzo di Giustizia nella sede dell’ex ospedale San Camillo. Infine Torto rivolgendosi al governo chiede: «Quali misure intende adottare per promuovere la valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico in disuso, con particolare riferimento a edifici di interesse storico come l’ex San Camillo di Chieti?».
La deputata si sofferma, poi, su un’altra questione che tiene banco a Chieti, ossia la realizzazione di una Casa di Comunità nell’ex asilo Peter Pan. In questo caso non presenta una interrogazione parlamentare, ma incalza direttamente il direttore generale della Asl Thomas Schael. «È lui a mettere degli ostacoli al progetto», sostiene l’esponente del M5s, «perché non è necessaria l’acquisizione dell’immobile con un atto di compravendita, bensì è sufficiente il comodato d’uso cinquantennale che il Comune ha concesso. Ad oggi», conclude Torto, «Schael non ha ancora fornito le motivazioni giuridiche che impedirebbero all’azienda sanitaria di far nascere la suddetta Casa di Comunità con un comodato d’uso che, tra l’altro, farebbe risparmiare anche alla Asl il costo di acquisizione dello stesso immobile».