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L'Aquila

Soltanto 40 bus a Roccaraso: botta e risposta tra il tiktoker e il sindaco

lOCATELLI

Una riduzione di due terzi delle presenze e un confronto verace tra il sindaco e un tiktoker napoletano hanno caratterizzato una tranquilla domenica a Roccaraso: l’invasione bis che si temeva non c’è stata, dopo il caos scatenato una settimana fa dall’arrivo di 250 pullman degli utenti del ‘mordi e fuggi’.

 

Alla fine ha avuto ragione il primo cittadino Francesco Di Donato, con i suoi provvedimenti di contingentamento degli arrivi assistito da un centinaio di forze dell’ordine: qualcuno però, sia sugli impianti, sia in paese, si è poi lamentato per un’attività ridotta.

Complice anche una giornata fredda e con il cielo coperto, sono arrivati solo 40 dei 60 pullman autorizzati, registrando 2.500 arrivi, oltre agli ottomila saliti sugli impianti; numeri bassi rispetto a domenica scorsa quando l’invasione in paese fu di 13 mila persone, che si aggiungevano alle 20 mila presenti sulle piste. Tre bus diretti a Roccaraso sono stati rimandati indietro dopo il filtro alla “dogana” di Castel di Sangro, poiché sprovvisti di autorizzazione, mentre altri si sono diretti verso altre località abruzzesi e molisane.

Intorno alle 15.30 sono ripartite le prime comitive campane anticipando la partenza a causa della pioggia. “Un calo di presenze, ma il messaggio che deve passare non è quello che dobbiamo essere di meno – ha affermato il sindaco Di Donato – il sistema approntato ha retto e diventa un modello anche per i prossimi weekend, fino al 2 marzo”. Anche per il presidente della Provincia dell’Aquila e sindaco di Castel di Sangro, Angelo Caruso, “il sistema è stato dissuasivo per gestire la situazione”.

La giornata però è stata movimentata da un tiktoker napoletano, Anthony Sansone, che prima ha avuto un confronto vivace con il sindaco Di Donato, poi, uno più duro, con il deputato campano di Avs, Francesco Borrelli. Sansone ha accusato il primo cittadino di avere screditato l’immagine dei napoletani. “C’avete buttato una ‘zeppata’ (una frecciata, ndr), facendo capire che il popolo di Napoli è un popolo di ignoranti e di schifosi e non è così, abbiamo portato qui 200 mila euro. Potete chiedere scusa al popolo napoletano?”.

“Noi – ha replicato il sindaco – amiamo Napoli: questa comunità è legata a Napoli e alla Campania ed è diventata grande grazie alla Campania. C’è bisogno naturalmente di rispetto nei confronti del territorio. Perché ti devo chiedere scusa? Non ti ho offeso. Vi vogliamo bene, forza Napoli e viva Napoli”.

Toni sopra le righe nel confronto tra Borrelli e Sansone. “Vergognatevi. Noi – ha detto Borrelli – siamo la Napoli di Sophia Loren, di De Filippo e non della camorra e della criminalità”. Pronta la risposta di Sansone: “noi influencer siamo realtà. Io sono pulito e mi sono realizzato e non possono etichettare tutta Napoli così”.

 

Pareri discordanti dei commercianti di Roccaraso sui provvedimenti del sindaco. “Tutti hanno diritto di venire in montagna – spiega un commerciante – non solo i ricchi che vanno sugli impianti a sciare: perdiamo incassi e dobbiamo buttare roba da mangiare”. Per un ristoratore invece “è tutto come le altre domeniche”, mentre per un altro commerciante, “non ci sono lamentele”.
L’eco mediatica dell’invasione ha avuto però degli effetti negativi sulla fruizione degli impianti sciistici. “È avvilente – ha segnalato il consigliere del collegio regionale dei maestri di sci, Simona Di Padova, della Scuola sci Alto Sangro – perché molte testate giornalistiche riferiscono che si scivola con le palette dove ‘non c’è neve’ a Roccaraso: ci stanno creando un danno enorme perché la neve sugli impianti c’è. È stato creato un allarmismo sbagliato”.

 

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