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L'Aquila

E’ morto Giulio Petrilli, portavoce delle vittime di ingiusta detenzione

Sayonara Tortoreto

È morto a 65 anni Giulio Petrilli, originario di Ortona dei Marsi ma da anni residente nel capoluogo.

Ex dirigente di Rifondazione Comunista, e amministratore Ater, all’età di vent’anni, nel 1980, era stato accusato dalle autorità giudiziarie di essere uno dei leader di Prima Linea ed era stato arrestato con l’accusa di “banda armata”.
Questa accusa gli aveva comportato sei anni di prigione in un regime rigoroso simile al 41 bis.

Tuttavia, in seguito, la tesi dell’accusa venne smontata.
Nel 1986, la Corte d’Appello di Milano lo aveva assolto e tre anni dopo, anche la Cassazione aveva confermato la sua innocenza. Da allora, Petrilli aveva dedicato anni della sua vita alla lotta per ottenere il riconoscimento e il risarcimento per i danni causati dalla sua ingiusta detenzione.
Era stato ricoverato d’urgenza all’ospedale di Avezzano per embolia polmonare.

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