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Frode e assenze dal lavoro: divieto di dimora per militare dell’aeronautica e vicesindaco in Valle Roveto

Sayonara Tortoreto

I militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Avezzano, a seguito di una complessa attività
investigativa, hanno dato esecuzione all’applicazione della misura cautelare personale del divieto di dimora emessa dal Gip del Tribunale di Avezzano, Daria Lombardi, nei confronti di un militare dell’Aeronautica Militare che ricopre attualmente la carica di Vice Sindaco di un comune della Valle Roveto.

Si tratta di Vincenzo Niscola, 47 anni, attualmente vicesindaco del Comune di San Vincenzo Valle Roveto.

L’attività di servizio era iniziata in occasione di una manifestazione eno-gastronomica, allorquando il Reparto ha avviato, con approccio trasversale, un’attività ispettiva di carattere amministrativo anche nei confronti di un food-truck appartenente ad una Associazione di Promozione Sociale gestita dall’aviere. L’attività di controllo si è conclusa con la costatazione di elementi positivi di reddito non dichiarati pari ad 240mila euro.

Durante l’attività di indagine, coordinate dal Procuratore della Repubblica, Maurizio Maria Cerrato, sono emerse condotte perpetrate dal militare dell’Aeronautica Militare finalizzate ad esercitare in via esclusiva l’attività di commercio e che al contempo gli consentissero di percepire la retribuzione quale pubblico dipendente, attraverso artifici e raggiri volti a trarre in errore i propri superiori gerarchici circa la propria continuativa assenza dal servizio, facendola apparire legittima.

La frode individuata è stata compiuta fornendo autocertificazioni ideologicamente false in quanto attestanti la partecipazione a riunioni politico – amministrative connesse alle cariche politiche ricoperte prima come
Assessore e poi come Vice Sindaco, i permessi elettorali, così da assentarsi dal lavoro in maniera
ingiustificata per circa sette anni e conseguendo così un ingiusto profitto pari a circa € 248.368,00.
Da ultimo veniva altresì accertato che il militare, oltre alle condotte illecite sopra delineate, realizzate abusando delle proprie qualità di Pubblico Ufficiale, Consigliere Comunale e poi Vicesindaco del comune, traeva un ingiusto vantaggio patrimoniale in danno dell’Ente Territoriale con proprio corrispondente profitto personale stimato in almeno € 3.175,00 relativo all’importo dei canoni pagati dal Comune per il consumo di energia elettrica, di cui fruiva indebitamente.

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