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L'Aquila

Stadio del fondo ai Piani di Pezza, il gestore degli usi civici: opera abusiva

I lavori per lo stadio del fondo a Rocca di Mezzo, in pieno Parco naturale regionale del Sirente-Velino, sono “abusivi” secondo una nota inviata dai responsabili della gestione dell’uso civico su cui ricade l’opera, l’ASBUC di Rovere.

 

Nella lettera inviata lo scorso 20 febbraio al Comitato VIA della Regione che sta esaminando, a posteriori (!), la Valutazione di Incidenza Ambientale dell’intervento, l’ASBUC scrive “Fatto è che, ad oggi, esistono lavori di sbancamento di notevole estensione eseguiti su terreni gravati da uso civico nella non disponibilità dell’amministrazione comunale, senza preventiva sdemanializzazione, senza autorizzazione e pertanto a tutti gli effetti da ritenersi abusivi.” (neretto nostro, ndr)

Secondo l’ASBUC inoltre, servirebbe anche la variante urbanistica e la relativa Valutazione Ambientale Strategica, che secondo il Comune non occorrerebbe in quanto si tratterebbe di opera pubblica “il DPR 327/2001 (testo unico sugli espropri) non può essere invocato, in quanto non si può fare ricorso all’esproprio perché il terreno è di natura demaniale gravato da uso civico e proprio per questo non espropriabile. E, quindi, non può essere applicato la procedura semplificata di cui al il DPR 327/2001 e pertanto il progetto deve essere sottoposto alla procedura di variante urbanistica ed assoggettato a procedura VAS. Inoltre il progetto dell’intervento non è stato mai approvato dal consiglio comunale di Rocca di Mezzo (presupposto espressamente richiamato nella procedura di applicazione dell’art. 19 del citato Decreto Legge).”

Già la procedura di Valutazione di Incidenza in sanatoria e postuma non è percorribile secondo una sentenza del Consiglio di Stato in quanto deve essere preventiva all’intervento ma per le associazioni è letteralmente inaudito che lo stesso Comitato VIA non abbia immediatamente archiviato la pratica una volta verificato che i terreni in questione sono gravati da uso civico e che il comune di Rocca di Mezzo ha addirittura avviato un cantiere senza avere la disponibilità delle aree.

Sarebbe come costruire una casa su un terreno altrui senza neanche chiedere il permesso al proprietario!

Dulcis in fundo, dopo le richieste di chiarimenti del comitato VIA circa la conformità di quanto eseguito con il progetto a suo tempo esaminato – certo è surreale che si possa pure parlare di conformità per un progetto privo delle autorizzazioni! – il direttore dei lavori con nota dello scorso 22 febbraio 2024 ha pure ammesso che rispetto alle planimetrie i lavori sono difformi con una rotazione di diversi metri.

Cosa bisogna aggiungere, concludono le associazioni, affinché l’autorità giudiziaria, a cui sono state inviate dalle associazioni queste note, il parco Sirente-Velino il commissario regionale per gli usi civici e il comitato VIA dispongano l’immediata rimessa in pristino delle aree abusivamente sbancate nell’area protetta?

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