E’iniziata questa mattina, davanti al Dipartimento di Scienze umane dell’Università dell’Aquila, ‘l’acampada’ della rete studentesca e cittadina in sostegno del popolo palestinese.
“Come rete di studenti e cittadini in sostegno della resistenza palestinese – si legge nell’appello – abbiamo deciso di accamparci davanti al Dipartimento per spingere a una presa di posizione l’Università dell’Aquila tutta contro l’aggressione militare israeliana sulla popolazione palestinese e per chiedere di esprimere solidarietà a quest’ultima fornendo assistenza con tutti i mezzi possibili per sostenere le comunità universitarie e tutte le persone colpite”.
Tende – una decina per il momento – striscioni e volantini da distribuire.
Una mobilitazione che segue la scia del movimento studentesco per la Palestina in tutto il resto d’Italia. “Non solo – si legge ancora – vogliamo creare un presidio transitorio di elaborazione politica sul tema. Abbiamo scelto questa tipologia di contestazione pacifica anche con l’obiettivo di creare uno spazio collettivo e autogestito di socialità alternativa e confronto tra studenti e cittadino in un centro storico disabitato, votato al consumo, e privo di servizi essenziali e spazi di discussione libera”.
“L’Università dell’Aquila – scrivono i manifestanti – come tante altre università italiane, intrattiene rapporti con la Leonardo, una tra le maggiori aziende di produzione e ricerca in campo bellico, che produce le stesse armi usate dall’Idf nel genocidio palestinese. Assegni di ricerca e tirocini formativi in ambito ingegneristico all’interno della nostra università sono strumenti che possono essere usati per creare e ricercare nuove armi e approfondire studi su quelle già esistenti. Non possiamo permettere che la cultura e la ricerca universitaria venga utilizzata dall’industria bellica per contribuire al genocidio in atto”.
“Inoltre – si legge ancora – l’Università dell’Aquila intrattiene rapporti tramite ‘progetti scambio studi’ con le università israeliane ovvero con la ‘Tel aviv University’ nell’area di ricerca di ‘biotecnologie’, e la Ort Braude College a Karmiel, nell’ambito delle scienze matematiche, fisiche e naturali”.