Acrobazie in bici tra pedoni e traffico di Pescara: esposto in Procura degli autisti
Pescara. La chiamano “bikelife” ed è un fenomeno in rapida diffusione: gruppi di giovani ciclisti che percorrono le strade impennando continuamente, sfidando pericoli e regole stradali.
Una tendenza che ha fatto il suo ingresso anche a Pescara, sollevando preoccupazioni per la sicurezza urbana, come segnala Alex Orlandi, Segretario regionale di OR.S.A. Trasporti: “Equipaggiati con biciclette agili, telecamere montate sul casco e un atteggiamento spavaldo da veri teppisti, si divertono a sfrecciare vicino ai pedoni, impennando per spaventarli frontalmente o cogliendoli di sorpresa alle spalle. Ma il loro gioco non si ferma ai marciapiedi: scendono anche in strada, sfidando auto e persino autobus, viaggiando contromano fino all’ultimo istante per poi schivare lo scontro con una manovra al limite”.
Il segretario sindacale degli autisti continua: “Il desiderio di mettersi in mostra, a qualunque costo, per poi pubblicare tutto sul web, porta questi giovani a rischiare la vita e a generare situazioni di estremo pericolo, che possono sfociare in incidenti gravi, con pesanti responsabilità per tutti i coinvolti”.
Spinto dalla gravità della situazione, Alex Orlandi, responsabile di segreteria, ha deciso di presentare un esposto-querela alla Procura della Repubblica, assistito dagli avvocati Alessandro Peca e Filomena Sciarra. Grazie all’intervento e all’accurata attività investigativa dei legali, sono stati identificati i canali social su cui venivano diffusi i video delle follie in sella alle bici. L’esposto è stato formalmente presentato presso il comando dei carabinieri di Pescara ieri, con l’obiettivo di “tutelare la sicurezza pubblica e quella degli autisti del trasporto pubblico, impegnati ogni giorno a percorrere migliaia di chilometri sulle strade cittadine alla guida degli autobus della TUA”.
“L’esposto è stato inviato anche al comando della Polizia Municipale e al Prefetto di Pescara. Chiediamo un intervento concreto e collaborazione, affinché questo comportamento irresponsabile venga fermato prima che causi danni irreparabili”, conclude Orlandi.