Pescara. Un ordine del giorno che invita il Sindaco di Pescara, Carlo Masci, a chiedere al Presidente di Regione Abruzzo, Marco Marsilio, il ritiro della delibera dell’8 agosto scorso che ha dato il via libera all’abbattimento di 469 cervi nel territorio aquilano.
È l’oggetto della proposta presentata dai capigruppo di M5S e AVS-Radici in Comune, Paolo Sola e Simona Barba, e approvata nell’ultima seduta del Consiglio Comunale.
“Un segnale importante con cui anche la città di Pescara si unisce al coro di indignazione che si sta alzando da tutta l’Italia – commenta il capogruppo M5S, Paolo Sola – rispetto ad un atto crudele e inutile, reso ancor più agghiacciante dal tariffario che assegna un prezzo ad ogni esemplare che sarà possibile abbattere. Una scelta inaccettabile – prosegue Sola – che rappresenta l’ennesimo attacco frontale al mondo animale di una destra sempre più asservita alle lobby venatorie. Un solco tracciato dal governo nazionale, che già nella legge di bilancio 2022 aveva inserito il cosiddetto emendamento ‘caccia selvaggia’ che, di fatto, ha liberalizzato la caccia in ogni stagione, contro ogni specie e su tutto il territorio nazionale, anche nei centri urbani. Un atteggiamento – aggiunge Sola – che va combattuto ad ogni livello istituzionale perché si possa contribuire a dare finalmente il via ad una profonda rivoluzione culturale sul tema delle politiche animali e avviare una migrazione verso metodi etici di controllo della fauna selvatica, lì dove necessario”.
Il riferimento è ad alcune delle obiezioni sollevate rispetto a questa scelta che è accusata di essere motivata da dati non attendibili. “Ad oggi non c’è un censimento puntuale della popolazione di cervi – sottolinea la capogruppo AVS-Radici in Comune, Simona Barba – e la densità della loro presenza nei comprensori interessati sembra assestarsi sui 2,5 capi per chilometro quadrato, numeri che non rappresentano di certo l’emergenza che ci vogliono raccontare per giustificare, se mai bastasse questo, una strage di questo tipo. Una scelta suicida per la nostra terra e la sua immagine – prosegue Barba – in un momento come questo in cui la tutela dell’ambiente e della biodiversitàdovrebbe essere una priorità assoluta, soprattutto in quella che è conosciuta come la Regione verde d’Europa. Invitiamo tutti i Comuni d’Abruzzo a prendere posizione contro la delibera, perché il territorio non appartiene alle lobby dei cacciatori ma a tutte le cittadine e a tutti i cittadini”.
La protesta da Pescara non si fermerà qui, con i consiglieri Sola e Barba che hanno già anticipato l’appoggio a tutte le associazioni ambientaliste per una protesta che si sposterà presto anche in piazza: “Dopo l’iniziativa del WWF, che già in dieci giorni aveva raccolto oltre 85.000 firme on-line – concludono i due consiglieri – dobbiamo continuare a tenere alta l’attenzione sul tema e portare la protesta anche in strada perché questa follia venga fermata”.