Bolognano. Con due pronunciamenti, il Consiglio di Stato ha bocciato definitivamente i ricorsi di Edison sul procedimento relativo alla bonifica del sito dove sorgeva lo stabilimento ex Montecatini di Piano d’Orta a Bolognano.
“La giustizia amministrativa si esprime in modo chiaro e definitivo con due distinte sentenze sulle responsabilità dell’inquinamento anche di Piano d’Orta e nel respingere il ricorso di Edison sulle aree interne ed esterne alla ex Montecatini e a 10 anni dalla prima ordinanza, firmata proprio su Piano d’Orta, riconosce la piena legittimità degli atti prodotti dalla Provincia sotto la mia presidenza, che individuavano in Edison il soggetto inquinatore e
chiedevano la bonifica dei luoghi”: a dirlo è il consigliere regionale Antonio Di Marco, presidente emerito della Provincia.
I ricorsi riguardavano un’area interna allo stabilimento Montecatini di Piano d’Orta e la cosiddetta area o comparto Z, “zona esterna allo stabilimento”, spiega ancora Di Marco, “su cui furono diverse le ordinanze da me
firmate, tese non solo a individuare le responsabilità dell’inquinamento di quei siti, ma anche a porre le basi della
rinaturalizzazione di quei luoghi ricompresi nel Sito di interesse nazionale, SIN, che ha Bussi al centro e un’ampia area intorno”.
“Ora è fondamentale che la bonifica avviata proceda, ma anche che il territorio venga risarcito: dell’operato della Provincia ero certo: ma ora è urgente che la comunità abbia la giusta riparazione, un indennizzo che non può essere la scuola pescarese che la Provincia ha costruito con fondi che dovevano restare a Bussi e al comprensorio inquinato. La comunità deve restare al centro di questa storia, come parte lesa insieme al territorio”, conclude l’ex presidente della Provincia di Pescara.
A replicare a Di Marco arriva una nota del dirigente tecnico della Provincia di Pescara Marco Scorrano: “La Provincia di Pescara esprime soddisfazione per le due sentenze della Corte di Stato riguardanti un’area interna allo stabilimento Montecatini di Piano d’Orta e la cosiddetta area o comparto Z, zona esterna allo stabilimento – afferma l’Ingegner Scorrano – . Le sentenze, conseguenti al lavoro svolto dal personale competente della Polizia provinciale, con la piena collaborazione dell’Arta, mettono in risalto la lunga e complessa attività di ricostruzione storico archivistica e di tutela del territorio svolta dai nostri uffici. Un’attività intensa per mezzo della quale si è arrivati all’individuazione dei responsabili della contaminazione del sito di Bussi sul Tirino. La Provincia di Pescara continua il proprio intervento nella zona con la sua opera di indagine e individuazione dei responsabili dei siti inquinati, con la messa in sicurezza, con la prevenzione e con la successiva bonifica dell’intera area, grazie anche alla recente ordinanza firmata a luglio 2024. Il sito di Bussi è sempre oggetto del nostro intervento senza dimenticare che ci sono altri siti contaminati che stiamo verificando e controllando, dalla Tremonti alla Stazione RFI fino alla Strada dei Parchi. Preciso, infine, che le ordinanze di cui parla l’ex Presidente Di Marco, ovviamente, sono state firmate dai dirigenti dell’epoca del settore Ambiente e della Polizia provinciale. Rivolgo, infine, le mie congratulazioni all’avvocato di Tonno per il lavoro svolto dal 2023”.