
Pescara. Il carcere di Pescara sempre più nel ciclone: dopo il suicidio di un detenuto un mese fa e che ha fatto scoppiare una violenta rivolta, dopo il tentato suicidio di un altro giovane carcerato nei giorni scorsi, arriva ora la notizia di un inchiesta sull’uso dei telefonini dall’interno del San Donato.
A condurla, come riporta il quotidiano Il Centro, è il pm della locale Procura Andrea Papalia, che ha messo sotto indagine almeno 14 detenuti per “accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione”. Cellulari, in buona sostanza, usati illecitamente per comunicare dal carcere all’esterno: un reato che viene punito con ulteriore reclusione da 1 a 4 anni.
Superfluo dire che le telefonate possono essere state fatte per perpetrare gli stessi reati per cui i detenuti sono stati arrestati o per aggiungerne altri, tra i quali il traffico di droga nello stesso penitenziario.