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Pescara

Città della Musica, Masci: “La struttura può ancora essere utilizzata”

lOCATELLI

Pescara. Questa mattina, il sindaco di Pescara, Carlo Masci, ha partecipato ai lavori della commissione Controllo e garanzia per parlare del progetto della Città della Musica, nell’edificio dell’ex inceneritore.

Nel suo intervento, il primo cittadino ha ricostruito l’intero iter amministrativo, dalla nascita della struttura fino all’approvazione della delibera con cui la Giunta comunale, il 20 febbraio scorso, ha deciso di rinunciare ai fondi della Regione per l’ampliamento della struttura esistente e di chiedere di destinare la somma (1 milione di euro) al risanamento statico del Teatro d’Annunzio, per restituire la struttura affacciata sul mare alla piena fruibilità culturale della città.

“La delibera è chiara e di assoluto buon senso – ha esordito in commissione il sindaco Masci, “Sappiamo perfettamente che la città della Musica rappresenta un tema discusso da oltre 20 anni. Si tratta di un’opera molto complessa posta in un’area che all’inizio dei primi lavori, poco dopo il 2003, non rientrava in una zona a rischio esondazione, mentre oggi è una zona P4 (massimo grado di rischio esondazione del fiume). Nel corso del tempo nessuna amministrazione, nonostante tutte si siano impegnate, è riuscita trovare un percorso per utilizzare la struttura”.

“Nel 2019, all’epoca del nostro primo insediamento – prosegue Masci –  abbiamo effettuato la gara per l’ampliamento della struttura, con fondi che la Regione aveva messo a disposizione del Comune, e che noi abbiamo trovato già destinati all’intervento, ma nel 2020 l’Autorità di Bacino del fiume Pescara ha effettuato la nuova perimetrazione, classificando l’area P4. Il progetto in appalto prevedeva aule didattiche, sia all’interno dell’attuale edificio sia in quella struttura che sarebbe dovuta sorgere in una porzione di terreno che coincideva in parte con il vecchio canile (che ricordo, era abusivo, ed è  stato smantellato proprio perché si trovava in quell’area a rischio). Ci siamo posti la domanda sulla opportunità  di realizzare in un’area P4 aule per studenti e, dopo un’attenta e approfondita analisi, effettuata con il coinvolgimento anche dell’ufficio legale dell’Ente, abbiamo ritenuto che portare avanti il progetto di ampliamento avrebbe potuto presentare degli inconvenienti giuridici e tecnici difficilmente superabili ed era meglio orientarsi su un utilizzo più concreto delle risorse. Va specificato, però, che la struttura attualmente esistente, può essere utilizzata, per questo continueremo a cercare attraverso un avviso pubblico chi possa avere interesse a farlo”.

“Tornando alla decisione di non procedere all’ampliamento, abbiamo pensato di destinare il milione di euro che è stato finanziato dalla Regione per l’allargamento della Città della Musica, alla messa in sicurezza del teatro d’Annunzio. Questo milione, aggiunto al milione e centottantamila euro stanziati dal Ministero della Cultura, ci consentirà di disporre dell’intera somma necessaria per i lavori che potranno restituire il Teatro alla città già nel maggio 2026. Il procedimento che noi abbiamo sviluppato è stato lineare, trasparente, fortemente pragmatico, a vantaggio del mondo culturale pescarese, siamo usciti da una situazione difficile, che non certo dipendeva dal nostro operato, nella maniera migliore. Spero che l’opposizione sostenga questa linea invece di gridare sempre ‘al lupo, al lupo’ – conclude Masci”.

Sulla vicenda è intervenuto anche Marcello Antonelli, consigliere comunale con delega ai Progetti contenenti deroghe urbanistiche: “La decisione assunta dalla Giunta rispetto al diverso utilizzo dei fondi inizialmente destinati al completamento della Città della musica, è una scelta oculata, di buon governo e di buon senso amministrativo perché comunque quei fondi andranno a finanziare la ristrutturazione complessiva del teatro D’Annunzio che rappresenta la vera priorità della città su cui occorre agire con grande grande tempestività. Si tratta di una decisione vincente perché sarebbe stato poco prudente investire ulteriormente risorse in una struttura per la quale in passato sono stati spesi milioni di euro, senza che i cittadini abbiano mai potuto godere di quel bene, anche alla luce della rimodulazione complessiva del Piano Stralcio Difesa Alluvioni del fiume Pescara che è in corso da parte dell’autorità di bacino e che probabilmente cambierà le regole del gioco per quanto riguarda tutte le aree vicine al fiume”.

“Quindi – conclude Antonelli – sospendere ogni decisione è una scelta intelligente il che non vuol dire tralasciare l’interesse per quella struttura, perché le amministrazioni hanno già speso denaro pubblico importante, ma significa semplicemente rallentare e attendere, cioè che le regole del gioco siano chiare e definitive per poter fare poi le migliori scelte nell’interesse della comunità amministrata”.

“Ad Antonelli, fa eco il consigliere Massimo Pastore: “Mettere sullo stesso piatto la rigenerazione strutturale del teatro d’Annunzio con quella della Città della Musica non ha senso. Noi abbiamo scelto, ovviamente, che uno spazio culturale e identitario di Pescara, come il teatro, debba essere al più presto riaperto al pubblico e i fondi previsti per l’ampliamento della Città della musica, sono stati giustamente destinati per un’opera di grandissimo interesse. Questo, però, non ci impedisce di poter tranquillamente continuare a cercare di realizzare qualcosa all’interno della Città della musica. Non si  mette da parte, anzi non escludiamo di puntare su un’idea che abbia le gambe per camminare, all’interno della costruzione esistente, una soluzione che non necessiti dell’ampliamento”.

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