Pescara. “Sulle concessioni degli stabilimenti balneari il percorso della conformazione alle disposizioni europee e alle procedure di evidenza pubblica è ormai irreversibile: l’ha ricordato autorevolmente il 6 giugno l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato con un ricorso al Tar notificato al Comune di Pescara, che contiene un pesante atto di accusa nei confronti dell’amministrazione Masci”.
Ad affermarlo è il consigliere comunale del centrosinistra Carlo Costantini, che spiega: “Nel ricorso al Tar, l’Autorità, nel contestare la decisione del Comune di prorogare le concessioni al 31 dicembre 2024 ha ricordato quello che anche uno studente di giurisprudenza sarebbe perfettamente in grado di comprendere. Ovvero che non è possibile disporre proroghe, se nel frattempo non sono state avviate le procedure di evidenza pubblica; che non è possibile per la politica impartire direttive che invadono le prerogative dei dirigenti, per indurli ad eludere i vincoli legislativi; che non è possibile per la Giunta comunale invadere le prerogative del Consiglio comunale, al quale compete l’attività di indirizzo politico – amministrativo. A ciò si aggiunge il fatto che la Corte dei Conti da tempo ritiene che l’omesso svolgimento di procedure competitive determina un danno patrimoniale per il Comune, del quale potrebbero essere chiamati a rispondere il sindaco e gli stessi componenti della Giunta, qualora la loro inerzia dovesse perpetrarsi ulteriormente”.
“Se vogliamo salvare il nostro modello di turismo balneare ed evitare un modello che somiglierà sempre più a quello delle concessioni autostradali, che inevitabilmente rischierebbe di finire nelle mani di multinazionali o di gestori fittizi ed interessati esclusivamente al riciclaggio – osserva il consigliere comunale – è necessario darsi tutti una svegliata. In primo luogo dismettendo i panni dei tifosi di leaders politici che continuano a distinguersi unicamente per le promesse elettorali, poi puntualmente disattese. E poi mettendosi a lavorare, Pescara e Montesilvano insieme, anche in vista di Nuova Pescara, per predisporre piani, documenti e bandi di gara che, nel rispetto della legge, introducano criteri e requisiti in grado di preservare il nostro modello di turismo balneare e di costruire le condizioni perché i nostri operatori locali possano competere, in un sistema che diversamente li metterebbe completamente fuori gioco, come è già avvenuto in diversi altri Comuni d’Italia”.
“In caso contrario, a breve saranno gli stessi dirigenti dei Comuni di Pescara e di Montesilvano a dovere prendere in mano la situazione, per compensare l’inerzia della politica e per preservare l’integrità del patrimonio del Comune, alla quale la Corte dei Conti – conclude Carlo Costantini – è necessariamente attenta”.