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Pescara

Coprifuoco sulla movida a Pescara: in Commissione il confronto tra commercianti, residenti e Comune

Pescara. Emersa con forza questa mattina, durante la seduta della Commissione Controllo e Garanzia del Comune di Pescara, la polemica sull’ordinanza “coprifuoco” firmata dal Sindaco Carlo Masci nei giorni scorsi, che impone il divieto di utilizzare i tavoli all’esterno e di somministrare bevande dopo la mezzanotte nella zona di Piazza Muzii.

In commissione, infatti, sono stati ricevuto i rappresentanti delle attività commerciali della movida e i residenti della zona, e non sono mancati gli scontri durante il dibattito con l’assessore Zaira Zamparelli e le forze politiche di opposizione.

“Un’ordinanza che rappresenta un atto punitivo e autoritario, calato dall’alto senza alcun fondamento concreto – commenta il Presidente della Commissione, Paolo Sola (M5S) – e il dibattito ha confermato quanto già sospettato: il confronto con le parti coinvolte è stato del tutto inesistente. Le associazioni di categoria e i commercianti sono stati convocati solo nei giorni scorsi e per prendere atto di una decisione già presa (quella dell’ordinanza), senza alcuna possibilità di contribuire al processo decisionale. Un atto, tra l’altro, insensato perché non si basa su dati aggiornati né su un’analisi oggettiva, visto che gli ultimi rilevamenti fonometrici sul rumore risalgono all’estate del 2023, rendendo evidente che il provvedimento è stato adottato in maniera superficiale e con il solito atteggiamento inquisitorio con cui negli ultimi anni si è cercato solo di colpevolizzare le attività commerciali, senza creare minimamente le condizioni per bilanciare i due interessi gioco, entrambi legittimi, del diritto al riposo, da una parte, e del diritto al lavoro dall’altra”.

Critiche anche sull’operato del Tavolo Tecnico che, istituito con l’approvazione del Piano di risanamento acustico nel 2023, avrebbe dovuto svolgere un’attività di sorveglianza e monitoraggio, oltre che proporre alla Giunta gli interventi eventualmente da attuare.

“È grave che questo tavolo, riunitosi ben nove volte tra il 2023 e il 2024 – prosegue Sola – abbia sempre escluso sistematicamente sia i rappresentanti delle associazioni di categoria che quelli dei residenti, nonostante previsti nella sua composizione, a conferma del fatto che chi doveva favorire un confronto non l’ha mai fatto, alimentando anzi al contrario conflitti e divisioni con provvedimenti a senso unico. Questo atteggiamento non solo ignora le esigenze dei commercianti, che hanno ribadito la loro disponibilità a rispettare le regole di civile convivenza, ma rischia di mettere in ginocchio oltre 50 attività della zona e l’intero commercio del centro”.

Dubbi anche sulle tempistiche di questa ordinanza, che arriva solo qualche giorno dopo la sentenza del TAR che ha riconosciuto ai residenti un risarcimento di 450 mila euro per l’insufficienza delle misure applicate dal Comune nel contenimento del rumore, ma nel periodo 2016-2021. “In una fase quindi – prosegue Sola – del tutto slegata dal contesto attuale, visto che già i rilevamenti fonometrici del 2023 parlavano di livelli del rumore quasi nella norma, e ribadendo comunque come questi fossero esclusivamente di natura antropica, quindi non certo imputabili esclusivamente alle attività commerciali. Insomma è chiaro che questa amministrazione di centrodestra non abbia mai voluto o saputo cercare davvero un equilibrio, mostrandosi incapace di ascoltare, dialogare e costruire una città vivibile per tutti, senza sacrificare interi settori economici sull’altare di decisioni affrettate e faziose”.

Alla presenza dei vari rappresentanti di categoria e del presidente dell’associazione TTranquillamente Battisti”, aggiunge il capogruppo della lista Pettinari Sindaco, Massimiliano Di Pillo,  sono usciti fuori molti spunti e riflessioni interessanti, che dovrebbero quanto meno rivedere le decisioni assunte dall’Amministrazione. Si è parlato di un incontro che si sarebbe svolto tempo fa in Prefettura, con i proprietari delle attività, rappresentanti di categoria e i portavoce dei residenti, dove senza alcuna omertà sarebbero usciti fuori e segnalati nomi di locali che avrebbero svolto il proprio lavoro in barba ad ogni regola, distruggendo così la credibilità e l’onorabilità della totalità degli esercenti, preoccupati di stare in modo ligio e lineare alle regole imposte dalle varie normative. Si è parlato anche di misurazioni dei decibel fatte lo scorso anno, che non avrebbero riscontro con l’attualità, dopo aver acquistato da parte dell’Amministrazione, fonometri che però non sarebbero mai stati utilizzati, mentre le stesse rilevazioni fotometriche sarebbero state assegnate a consulenti esterni alla stessa Amministrazione”.

L’assessore al Commercio Zaira Zamparelli ha ricordato i tanti tentativi che si sono succeduti negli anni di trovare un punto di incontro tra le esigenze dei gestori dei locali a svolgere la propria attività anche all’aperto e quelle dei residenti, che chiedono di riposare tranquillamente, e ha anche sottolineato le limitazioni già imposte, per ciò che riguarda la musica, per tentare di andare incontro agli uni e agli altri: “Non c’è alcuna volontà da parte dell’amministrazione di penalizzare i locali, anzi”, ha ribadito, “forse andrebbe ripensata l’attività che svolgono in quella zona, per contemperare le esigenze di tutti”.

“Piazza Muzii potrebbe vivere tutto il giorno”, ha detto. “Se vogliamo essere davvero una città turistico-ricettiva il servizio dei locali andrebbe garantito, cioè, tutto il giorno. Non c’è la necessità di spingersi fino a notte fonda”, per Zamparelli, “L’ideale sarebbe trovare un punto di equilibrio tra le parti. Su questo si è sempre concentrato il Comune e continuerà a farlo, ma fino ad oggi, nonostante i tanti incontri, compresi quelli promossi con l’Arta, non si è mai riusciti a contemperare le esigenze di tutti” per cui si è arrivati alle “scelte di oggi, che sono provvisorie”, ha detto Zamparelli parlando della recente ordinanza del sindaco che riguarda quella zona, finalizzata a limitare l’occupazione del suolo pubblico fino a mezzanotte.

“Con quel provvedimento non chiudiamo affatto i locali, che possono continuare a lavorare negli spazi interni, da mezzanotte in poi. Si deve anche tenere conto”, ha concluso Zamparelli, “del diritto al riposo dei residenti. Ben venga se le imprese sono pronte a fare investimenti per abbattere il rumore antropico derivante dalla presenza delle tante attività concentrate sull’area pubblica: non credo sia giusto farlo utilizzando soldi pubblici, tanto più che c’è già una sentenza sul risarcimento, da parte del Comune, alle famiglie che vivono in quella zona, per una somma pari a 450mila euro”.

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