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Pescara

Crisi idrica Pescara, Masci: “Organizzarsi con autoclavi, in futuro interventi milionari”

Pescara. “Basta polemiche sull’acqua. Di fronte alla grave carenza idrica, che supera di gran lunga i confini di Pescara, dell’Abruzzo e dell’Europa, bisogna prendere consapevolezza che l’acqua va trattata come un bene prezioso e quindi è inutile, per non dire miope, continuare a prendersela con l’Aca, perché serve solo ad alimentare tensioni. Ed è inutile anche prendersela con i sindaci, che nulla possono fare se c’è meno acqua rispetto al passato per mancanza di precipitazioni”.

Così il sindaco di Pescara, Carlo Masci, risponde alle accuse mosse dall’opposizione sulla crisi idrica: “Bisogna, invece”, ribatte, “trovare delle soluzioni: la prima è organizzarsi tutti, in tutte le case, per avere un serbatoio adeguato a piano terra e un autoclave per portare l’acqua ai piani superiori, e la seconda è lavorare per il futuro, come sta facendo l’Aca che ha pianificato interventi milionari”.

Ieri Masci ha parlato delle problematiche legate all’acqua con il direttore generale dell’Aca, Marco Santedicola, per fare il punto sugli interventi in corso e ha convocato un incontro per domani mattina (alle 10 in sala Giunta) invitando a partecipare, tra gli altri, le associazioni di categoria, le associazioni di consumatori e la Asl, oltre all’Aca e all’Ersi.

Masci, quindi, risponde alle critiche sollevate dal consigliere comunale Domenico Pettinari, insieme a Massimiliano Di Pillo e Caterina Artesi. “Non si può accettare che Pettinari, dopo dieci anni trascorsi in consiglio regionale, di cui cinque nel ruolo peraltro prestigioso di vice presidente del Consiglio, intervenga per chiedere cosa ha fatto la Regione per fronteggiare l’emergenza idrica. Lui dov’era? L’Aca, che gestisce un rete idrica di circa 3.500 chilometri, più 3.500 chilometri di rete fognaria, tra le province di Pescara, Chieti e Teramo, ha già messo a punto un piano di investimenti da 60 milioni di euro finalizzati alla riduzione delle perdite idriche del 30%, arrivando così a un 10% di perdita. Oggi la percentuale di risorsa idrica che va persa si attesta attorno al 40% della risorsa disponibile e purtroppo una parte notevole è causata dalle utenze abusive, per cui non basta parlare di reti colabrodo. Gli interventi previsti comprendono anche la distrettualizzazione delle reti idriche (per regolare la pressione e la portata dell’acqua da remoto), che è propedeutica alle riparazioni, l’installazione dei contatori digitali (che consentono di rilevare le perdite interne) e il raddoppio della adduttrice del Giardino, già finanziato per il primo e per il terzo lotto e ora anche per il secondo lotto (nell’ambito del Plissi, Piano nazionale per l’emergenza idrica), da terminare entro e non oltre il 30 giugno 2026. E comunque gli interventi di riparazione sono molteplici”.

“Da parte mia, oltre ad aver incontrato l’Aca, affronterò la questione, domani, anche con amministratori di condominio e associazioni di categoria e dei consumatori, insieme ai rappresentanti dell’Azienda acquedottistica, per analizzare in maniera puntuale la situazione delicatissima che stiamo vivendo”, conclude il sindaco.

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