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Pescara

“Disastro urbanistica a Pescara, in gioco 150 milioni”

lOCATELLI

Pescara. “La politica di Pescara ha particolarmente favorito la categoria dei costruttori, attraverso due Delibere di Consiglio Comunale che hanno permesso una urbanizzazione spinta, oltre i limiti consentiti”.

A lanciare l’accusa sono Domenico Pettinari, Caterina Artese e Massimiliano Di Pillo – rispettivamente Presidente del Movimento Politico “Pettinari per l’Abruzzo” e consiglieri comunali del predetto movimento – riferendosi alle conseguenze del decreto Sviluppo sulle vicende legate all’urbanistica cittadina.

“Il Decreto Sviluppo”, affermano, “ha permesso un aumento di cubatura del 20%, la rigenerazione urbana intesa come processo economico, sociale e ambientale, e la semplificazione dei processi di riqualificazione urbana, rispetto alla sagomatura e alle distanze tra edifici, permettendo di fatto il passaggio da un regime di semplice ristrutturazione a quello di nuova costruzione. Con la legge regionale che ha recepito il Decreto Sviluppo si sono persi i buoni propositi, infatti non si parla più di aree ma di edifici e si concede un’ulteriore aumento di cubatura, pari al 30% che, sommato a quello nazionale arriva al 50%”.

“Il Comune di Pescara avrebbe dovuto deliberare pianificando adeguatamente questi considerevoli aumenti di cubatura rispetto al territorio, diversificando e regolamentando in ordine alle esigenze e alle zonazioni del Piano Regolatore Generale. Invece il Consiglio Comunale nel 2017 ha deliberato salvaguardando solo le zone A e B1 del PRG, permettendo le varie premialità edilizie a tutto il territorio comunale. In tal modo – continua Artese – i cittadini hanno visto abbattere, nelle zone centrali della città, case di 2 piani e costruire al loro posto palazzi di 5 o più piani, con aumenti volumetrici anche in larghezza. Di conseguenza sono cambiate anche le condizioni di vivibilità urbana, con il rischio di svalutazione delle aree residenziali, non adattate alla nuova pressione demografica e alla maggiore richiesta di servizi. Nel 2023 il Comune approva un’ulteriore Delibera di Consiglio che, in deroga al PRG, permette l’applicazione di queste norme anche sui Viali della Riviera”.

Le delibere comunali sono state annullate, il 6 maggio 2024 da una sentenza del TAR e il 13 gennaio 2025 da una sentenza del Consiglio di Stato: “Con il blocco delle istruttorie relative ai titoli edilizi a seguito dell’annullamento delle delibere comunali, molti imprenditori vivono nell’incertezza delle autorizzazioni con il rischio economico che ne può derivare. Dalle dichiarazioni pubbliche fatte dal Presidente dei costruttori – continua Artese – la stima economica in gioco è di circa 150 milioni di euro, con un effetto leva di almeno mezzo milione di euro, considerando le tante opere di urbanizzazione messe in campo, inclusi i progetti di PNRR.

“In una delle ultime conferenze stampa – insiste Artese – il dirigente del settore Edilizia e sviluppo economico del Comune, Antonio D’Alessandro, afferma che a seguito della sentenza del TAR procederà verso un’attività di riesame dei permessi rilasciati considerando che ogni titolo avrà una storia a se e non è possibile generalizzare, mentre per gli interventi post delibera 2023 che sono 20, di cui 16 che hanno iniziato gli interventi, che si dovranno fermare. Il Comune intende procedere in due modi: con l’avvio di un procedimento di annullamento in autotutela, per quelli ove non vi è stata comunicazione dell’inizio lavori, mentre per gli altri instaurerò il contraddittorio. In definitiva si è prodotta una situazione molto critica, poiché i permessi per costruire sono stati dati in regime di rispetto delle regole, comunali, che attualmente non sono più valide”.

“Riteniamo – continua Artese – che il Presidente degli imprenditori di Ance Chieti-Pescara, Antonio D’Intino, ha ben ragione quando chiede al Comune di dotarsi di disposizione chiare ed univoche, essendo in gioco oltre che l’attività del settore, lo sviluppo economico territoriale e la qualità abitativa della città. Al tempo stesso riteniamo validi anche i diritti dei cittadini danneggiati da questa politica di urbanizzazione spinta, che potranno avvalersi della giurisprudenza amministrativa nell’impugnare la nuova delibera. Per questo consideriamo necessaria un’assunzione di responsabilità attraverso l’impegno per la redazione di nuovo piano urbanistico della città, in ottemperanza alla legge urbanistica regionale di governo del territorio”.

“Chiederemo – conclude la lista Pettinari – l’impegno imperativo di avviare la procedura amministrativa per addivenire a un Piano Urbanistico che esprima una visione civile e piacevole della nostra città”.

 

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