Montesilvano. I consiglieri comunali del Partito Democratico, Romina Di Costanzo e Antonio Saccone, accusano il sindaco De Martinis di non aver emanato un’ordinanza di interdizione temporanea della balneabilità nonostante il superamento dei limiti di Escherichia Coli rilevati nel tratto di spiaggia alla foce del Saline.
“La situazione – spiegano i due consiglieri – è emersa quando, durante le analisi di routine condotte dall’8 Agosto 2023 dall’ARTA (l’ente preposto al monitoraggio della qualità delle acque di balneazione), è stato rilevato un superamento del parametro Escherichia Coli (un parametro microbiologico, indicatore di rischio igienico-sanitario) presso il punto di campionamento a 100 metri a Sud dalla foce del fiume Saline, proprio dove i turisti che pernottano nei grandi alberghi fanno il bagno. Il valore registrato era di 728 MPN/100ml unità, oltre il tetto massimo di 500 MPN/100ml stabilito dalla legge, a indicazione di un inquinamento di specifica provenienza fecale. Nonostante il superamento dei limiti di sicurezza, il Sindaco non ha emesso alcuna ordinanza di interdizione temporanea alla balneabilità e relativa cartellonistica di divieto. Né ha provveduto a farlo il 10 Agosto 2023, quando ulteriori analisi suppletive hanno rilevato un valore ancora sopra i limiti tabellari, con 602 MPN/100ml. Valori rientrati nella norma, con meno di 10 unità, solo dopo ulteriori analisi condotte il giorno successivo”.
Secondo i consiglieri dem, “la mancata emissione dell’ordinanza e l’assenza di cartelli di divieto di balneazione in una stagione estiva altamente frequentata ha sollevato seri dubbi sulla sicurezza dei bagnanti e dei turisti che frequentano le spiagge di Montesilvano, specie nel tratto interessato, dove la concentrazione di strutture ricettive hanno fatto registrare un sold-out nelle prenotazioni, hanno esposto molti bagnanti e turisti a rischi sanitari collegati al contatto e ingestione di acqua contaminata da questi batteri fecali”.
“Poiché il periodo di incubazione del Echerichia Coli è di 3-8 giorni, i potenziali effetti sulla salute potrebbero manifestarsi dopo un certo periodo di tempo”, affermano Di Costanzo e Saccone, che invitano i cittadini ad “avvisare l’ASL qualora dovessero manifestare sintomi correlati all’esposizione all’Escherichia Coli dopo essersi bagnati nella zona interessata durante il periodo tra l’8 e il 10 agosto”.
“L’episodio – aggiungono – desta preoccupazioni sia riguardo ai possibili impatti sulla salute, sia sulla minata fiducia nei confronti delle autorità locali. Si tratta di un’omissioni gravissima di cui ignoriamo le ragioni. Preferiamo pensare che la mancanza di azione da parte delle autorità sia stata più una questione di negligenza o lentezza nell’adottare misure adeguate, piuttosto che una volontà deliberata di mantenere, tra l’altro invano, le condizioni per la candidatura alla Bandiera Blu a scapito della sicurezza dei bagnanti”.
“La qualità delle acque di balneazione – spiega Di Costanzo – è un criterio imprescindibile e solo le località il cui livello di balneabilità è stato eccellente nella stagione precedente possono candidarsi per ottenere la Bandiera Blu. Le analisi delle acque devono rientrare negli standard FEE (Foundation for Environmental Education), che per il parametro dell’Escherichia coli sono ancor più stringenti dei limiti tabellari imposti dal DM 2010, con un limite massimo di 250/100 UFC/ml. E dunque le analisi fanno saltare la candidatura, perlomeno nel tratto interessato, anche per l’anno prossimo alla Bandiera Blu. Uno strumento volontario di certificazione ambientale che dovrebbe essere inteso seriamente come simbolo autentico e affidabile della qualità delle spiagge e dei servizi offerti, fondato su trasparenza e responsabilità, piuttosto che interpretato come etichetta priva di valore e per giunta a spese della salute e del benessere delle persone”.
“Le implicazioni di questa situazione – dichiarano i consiglieri – vanno ben oltre la mera questione di ottenere riconoscimenti turistici come la Bandiera Blu. La fiducia dei cittadini e dei visitatori nelle autorità locali è stata minata, mentre l’incertezza per la propria salute hanno influenzato negativamente l’esperienza dei bagnanti.”.
Di Costanzo e Saccone, nel far sapere che hanno informato anche gli organi competenti rispetto alla grave omissione per accertare eventuali reati, concludono: “Coloro che sono investiti con il voto popolare della responsabilità di tutelare gli interessi e il benessere dei loro concittadini, ma che di fronte a situazioni così critiche si ritraggono dall’agire, dimostrano di non essere all’altezza del ruolo che occupano e di non meritare il privilegio di rappresentarli. Pertanto se il Sindaco non riesce ad adempiere a questo fondamentale compito, trascurando gli obblighi basilari perché troppo assorto nel presenziare agli eventi estivi nella corsa per far diventare Montesilvano la ‘regina dell’estate’, l’unico atto degno che gli resta è dimettersi, per scongiurare di farla regredire a ‘principessa dei liquami’.