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Folla a Rosciano per i funerali di Thomas: “Cambiate questo mondo marcio”

Rosciano. Diverse centinaia di persone si sono radunate, ieri pomeriggio, nella chiesa dell’Assunzione a Rosciano per i funerali di Thomas Luciani, il 16enne ucciso a coltellate domenica scorsa in un parco del centro di Pescara.

Tantissimi quelli rimasti fuori, silenzio nella chiesa all’arrivo del feretro, alle ore 17. A squarciarlo sono state le parole della nonna del ragazzo, Olga, lette da un altro nipote: “Spero che la tua assenza possa essere di monito ai tanti giovani qui presenti, che siano loro a cambiare questo mondo marcio e renderlo un posto migliore”. La donna, che da quando aveva tre anni e mezzo ha accudito il ragazzo come una madre, ha lanciato il monito sulla necessità di cambiare “questo mondo marcio”, auspicando che i giovani possano comprendere “l’importanza della famiglia e di quanto essa sia sempre un posto sicuro, un luogo dove poter essere fragili, parlare delle proprie paure e delle proprie insicurezze; crescere e prepararsi alle asperità della vita”.

“Sarai sempre parte di me. Non potrò mai dimenticare il tuo sorriso. Ti amo”, si leggeva, invece, sulla maglia della fidanzatina del ragazzo. Presenti anche tanti amici di Thomas in lacrime, a loro volta con addosso una maglietta in ricordo del loro amico.

Un lunghissimo applauso, lacrime e il pianto dirotto di parenti e amici hanno accolto il feretro di Crox – questo il suo soprannome per tutti – al termine della cerimonia, cui hanno preso parte centinaia di persone, molte delle quali costrette a rimanere all’esterno della chiesa. Sulle note della canzone di Ultimo “Rondini al guinzaglio”, sono stati lanciati in aria palloncini bianchi e rossi. Tra i presenti alle esequie anche don Antonio Coluccia il prete coraggio di San Basilio di Roma che vive sotto scorta. C’erano, tra gli altri, il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, il prefetto di Pescara, Flavio Ferdani, il Questore Carlo Solimene, il sindaco di Rosciano, Simone Palozzo. Gli amici di Crox indossavano magliette in sua memoria. Ad officiare la funzione – in paese è stato proclamato il lutto cittadino – l’arcivescovo della diocesi di Pescara Penne, monsignor Tommaso Valentinetti, e il parroco don Mario Spadaccini.

“Se avvengono questi fatti, se i ragazzi diventano ragazzi incontrollabili – ha detto il vescovo – io credo che ci sia una dimensione di responsabilità che tutti indistintamente dobbiamo assumerci: le istituzioni, la scuola, le famiglie, la chiesa, tutti. Occorre un sussulto di responsabilità perché queste cose non sono giustificabili. Queste cose non sono comprensibili”. “Chi ha ucciso questo ragazzo? Siamo tutti responsabili – gli ha fatto eco don Coluccia – La vostra vita non è all’asta. Innamoratevi della vostra libertà. Il linguaggio della violenza porta alla perdizione. È tutto contro natura quando un ragazzo muore così”.

foto: ansa.it

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