Pescara. Si è concluso ieri per i liceali del Galilei il progetto sentinelle di civiltà e di felicità, promosso dal presidente di Carrozzine Determinate Abruzzo, Claudio Ferrante.
Quattro terze liceo con una dialettica brillante e grande interessamento hanno parlato di felicità, solidarietà, inclusione e disabilità. Si sono interrogati sul vero significato della disabilità, sulla necessità di superare la visione medico assistenziale verso l’analisi di una condizione che non si identifica con la malattia, ma che come statuito nella convenzione ONU dei diritti per le persone con disabilità, risente dell’ostilità dell’ambiente.
Gli studenti si sono interrogati su quanto sia possibile fare anche alla loro età per rimuovere le barriere culturali e quelle architettoniche che di fatto impediscono la partecipazione nella società in condizioni di uguaglianza delle persone con disabilità.
“Come d’abitudine abbiamo accompagnato le future sentinelle, nella seconda giornata del progetto, alla passeggiata empatica. Provare direttamente le difficoltà, ansie, paure e frustrazioni che le barriere architettoniche causano quotidianamente alle persone con disabilità, resta lo strumento più efficace per lasciare un’impronta formativa nella testa e nel cuore di questi adulti del futuro”, spiegano Claudio Ferrante e Mariangela Cilli, presidente e segretaria dell’associazione Carrozzine Determinate che patrocina il progetto.
La professoressa Ughetta Febo, promotrice anche quest’anno del progetto, afferma: “Esperienza edificante è il giudizio espresso dai colleghi che hanno partecipato all’incontro di stamattina, anche da parte di chi aveva già assistito ai progetti degli scorsi 2 anni. Ogni volta, il confronto con Carrozzine Determinate ci lascia arricchiti e trasformati nella nostra capacità di guardare le nostre vite e quelle degli altri. In questo modo, le ore di educazione civica acquistano un valore inestimabile. Ringraziamo Claudio Ferrante, tutta l’associazione e il nostro Preside Carlo Cappello per l’opportunità che continua ad offrire ai nostri studenti”.
“Devo ammettere che mai prima d’ora avevo pensato alle difficoltà che una persona in carrozzina potesse dover affrontare andando in giro per la città, parcheggi selvaggi, biciclette e monopattini peggiorano ancora di più la situazione già complessa per la presenza di barriere architettoniche. Abbiamo impiegato un’ora per fare praticamente pochissimi metri e posso dire che è un’esperienza che dovrebbero fare tutti, perché aiuta a far aprire gli occhi su realtà di cui spesso non ci rendiamo assolutamente conto”, ha commentatosubito dopo la passeggiata empatica lo studente Luca Mastrogiuseppe del terzo I.