Rigopiano. E’ stata fissata al 27 novembre l’udienza in Cassazione sul ricorso contro la sentenza di secondo grado sulla tragedia dell’Hotel Rigopiano, che il 18 gennaio 2017 causò la morte di 29 persone.
La sesta sezione della corte di Cassazione di Roma, quindi, deciderà sul verdetto emesso dalla Corte d’appello dell’Aquila, la quale assolse 22 dei 28 imputati.
Le accuse, a vario titolo, erano di disastro colposo, omicidio plurimo colposo, lesioni, falso, depistaggio e abusi edilizi.
L’ex prefetto di Pescara, Francesco Provolo, è stato condannato per falso ideologico e rifiuto di atti d’ufficio a 2 anni e 8 mesi di reclusione. Condannati in appello anche Leonardo Bianco, dirigente della prefettura di Pescara ed Enrico Colangeli, tecnico comunale che rilasciò il permesso alla ristrutturazione dell’hotel. Confermate anche le sentenze di condanna, in primo grado, al sindaco di Farindola Ilario Lacchetta e ai due funzionari, Mauro Di Blasio e Paolo D’Incecco, responsabili della viabilità e pulizia della strada che conduceva al resort, funzionari della protezione civile della Provincia di Pescara. Condannato in appello per falso anche Bruno Di Tommaso, gestore dell’albergo, deceduto. Confermata, infine, la condanna a Giuseppe Gatto, il consulente che produsse la relazione tecnica, su richiesta della Gran Sasso spa, società che gestiva il resort, per tettoie e verande che poi cedettero con la valanga.
