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Hotel Rigopiano, il prefetto Provolo condannato in Appello insieme a Bianco e Colangeli

Sayonara Tortoreto

L’Aquila. L’ex prefetto di Pescara, Francesco Provolo, è stato condannato in Appello al processo per la tragedia dell’hotel Rigopiano.

La sentenza è arrivata poco prima delle 16, in Corte d’Appello a L’Aquila, dopo cinque ore di Camera di Consiglio.

L’ex prefetto di Pescara, Provolo, è stato condannato a 1 anno e 8 mesi per falsità ideologia e omissioni di atti d’ufficio. In primo grado era stato, invece, assolto. Non valutati i capi d’accusa per omicidio plurimo e depistaggio.

Condannati anche l’ex capo di gabinetto della Prefettura Leonardo Bianco (1 anno e 4 mesi per falso) e il tecnico del comune di Farindola Enrico Colangeli (2 anni e 8 mesi per omicidio colposo e lesioni plurime): entrambi erano stati assolti in primo grado

Confermate le altre posizioni come da sentenza di primo grado, quando su 30 imputati furono condannati il sindaco di Farindola Ilario Lacchetta (due anni e otto mesi), i dirigenti della Provincia di Pescara Paolo D’Incecco e Mauro Di Blasio (tre anni e quattro mesi ciascuno); l’ex gestore dell’hotel Bruno Di Tommaso e il geometra Giuseppe Gatto (entrambi a sei mesi ciascuno, ora in prescrizione).

Sono, dunque, 22 le assoluzioni

In aula, ad assistere alla lettura del dispositivo, anche i parenti delle vittime, ora ancor più indignati e amareggiati perché “con la sentenza di oggi è stato riconosciuto che qualcuno ha sbagliato”, come riferito da alcuni dei familiari dopo la sentenza. “Passi ora il messaggio che i nostri cari potevano essere salvati, è  un passo avanti ma non facciamo certo salti di gioia perché nessuna sentenza ci restituirà mai l’amore dei nostri cari, però è stato aperto un varco, è stata riconosciuta una responsabilità istituzionale e siamo un po’ più sollevati”, ha aggiunto Antonella Pastorelli, la madre di Alessandro Riccetti, 33enne ternano morto sotto le macerie. “Poteva andare meglio, ma anche peggio: la sentenza di primo grado in questo caso era stata esemplare” ha proseguito,    “Temevamo che potesse ripetersi quella situazione, invece i giudici dell’appello hanno riconosciuto che i nostri cari potevano essere salvati. Purtroppo non è stato fatto ciò che era nelle possibilità, ci sono state evidenti mancanze. E la giustizia questa volta si è avvicinata alla verità dei fatti”.

“Solo un contentino, ci aspettavamo molto di più di 1 anno e 8 mesi”, ha commentato la condanna di Provolo Francesco D’Angelo, gemello del defunto Gabriele, cameriere del resort morto a Rigopiano.

 

Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro il 10 maggio.

Il disastro risale al 18 gennaio 2017 quando, alle 16.49, una valanga travolse e distrusse il lussuoso resort alle pendici del versante pescarese del Gran Sasso, provocando la morte di 29 persone

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