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Ictus: a Pescara raggiunti i 1000 trattamenti di riperfusione cerebrale

Sayonara Tortoreto

Pescara. L’Ospedale di Pescara raggiunge il traguardo di 1000 procedure per i trattamenti di riperfusione cerebrale dell’ictus, trombolisi sistemica e trombectomia meccanica.

Successo condiviso tra la Radiologia interventistica diretta dal dottor Vincenzo Di Egidio e la Neurologia d’Urgenza e Stroke Unit diretta dalla dottoressa Maria Vittoria De Angelis.

L’ictus è un’emergenza medica che richiede una diagnosi e un trattamento immediati per minimizzare il danno cerebrale e migliorare le probabilità di recupero. Questa condizione si verifica quando il flusso di sangue al cervello si interrompe improvvisamente causando danni alle cellule cerebrali. Esistono due tipi principali di ictus: ischemico, causato da un coagulo che blocca il flusso sanguigno nel cervello e emorragico, causato dalla rottura di un vaso cerebrale. Il successo nel trattamento dell’ictus si basa sulla piena sinergia e collaborazione interdisciplinare tra diverse specialità mediche.

Il risultato raggiunto a Pescara, infatti, è soprattutto frutto di un lavoro di squadra che vede coinvolte con la Radiologia e la Stroke Unit, diverse unità operative: il 118 diretto dal dottor Aurelio Soldano, il Pronto Soccorso diretto dottoressa Tiziana Ferrara, il Laboratorio Analisi diretto dal dottor Giancarlo Di Iorio, la Terapia Intensiva ed Anestesiologia diretta dalla dottoressa Rosa Zocaro, il Blocco operatorio diretto dalla dottoressa Maria Rizzi.

Nel contesto della medicina moderna, uno degli obiettivi primari è quello di migliorare la diagnosi e il trattamento delle patologie tempo-dipendenti, tra cui l’ictus, una delle principali cause di disabilità e mortalità in tutto il mondo. Per realizzare questo obiettivo nel 2008 è nata la Stroke Unit di Pescara, fondata dal dr. Armando Mancini che con il suo team neurovascolare, nel settembre 2009 ha dato l’avvio al trattamento di trombolisi sistemica nell’ictus ischemico.

Nel 2013, con l’approdo del dottor Di Egidio presso il nosocomio pescarese, sono stati trattati i primi casi di ictus con l’approccio endovascolare e l’importante risultato ottenuto oggi è stato reso possibile dalla collaborazione con l’allora Responsabile della Unità Operativa di Stroke Unit dottor Armando Mancini.

Il percorso ictus comincia con la centralizzazione presso l’Ospedale di Pescara di pazienti candidati a terapie di riperfusione tempo-dipendenti, trombolisi e trombectomia. Il 118 individua il paziente con potenziale ictus ed attiva il percorso più rapido che dal luogo dell’evento conduce al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Pescara.

All’arrivo in pronto soccorso, il paziente viene tempestivamente valutato dallo Stroke Team e se viene confermato il sospetto di ictus viene inviato in Radiologia, che gioca un ruolo cruciale nella diagnosi e nel trattamento dell’ictus. Attraverso tecniche avanzate di imaging, come la tomografia computerizzata (TC) e la risonanza magnetica (RM), i medici possono visualizzare il cervello e identificare eventuali anomalie o danni. Questa diagnosi precoce è fondamentale per determinare il trattamento più appropriato e per ridurre al minimo le complicanze a lungo termine.

L’equipe della Neurologia d’Urgenza e Stroke Unit è responsabile della valutazione clinica del paziente e della gestione della terapia trombolitica sistemica che può rivelarsi risolutiva in parte dei casi di ictus ischemico.
Il team della Radiologia Interventistica, in pazienti con occlusione di grandi vasi arteriosi cerebrali, effettua il trattamento di trombectomia meccanica per rimuovere l’ostruzione. L’Anestesia e la Rianimazione si occupano dell’assistenza durante le procedure interventistiche svolte in sala angiografica e della gestione dell’eventuale complicanze post-procedurali.

Il raggiungimento di 1000 procedure per il trattamento dell’ictus cerebrale presso l’Ospedale di Pescara, è un risultato di grande rilevanza. Questo traguardo non sarebbe stato possibile senza l’impegno e la dedizione di tutte l’equipe coinvolte. La collaborazione tra le varie unità operative ha dimostrato il valore dell’approccio multidisciplinare nel trattamento di condizioni mediche complesse come l’ictus e la sinergia degli interventi dalla diagnosi al trattamento sono testimonianza tangibile dell’efficacia di questo approccio integrato.

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