ACCEDI AL CANALE WHATSAPP E RICEVI LE TOP NEWS DEL GIORNO:

ACCEDI AL CANALE
Pescara

Il lago di Penne dragato dopo 40 anni

Penne. Dopo circa cinquanta anni, saranno nuovamente effettuate le operazioni di dragaggio del lago di Penne. Il progetto definitivo-esecutivo sarà pronto entro la fine di quest’anno ed i lavori, che dovrebbero concludersi in tre-quattro mesi, dovrebbero iniziare a settembre 2024.

Ad annunciarlo ai sindaci della val di Tavo, riuniti al CEA Antonio Bellini, nel cuore della Riserva Naturale Regionale Lago di Penne, è stato il presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio, affiancato dal Commissario del Consorzio di Bonifica, Daniela Valenza, e dal sindaco di Penne, Gilberto Petrucci. L’obiettivo, attraverso lo svuotamento dei sedimi presenti nell’ invaso, è quello di salvare la stagione irrigua 2024.

“Il governo regionale, – ha spiegato Marsilio – grazie all’impegno della gestione commissariale, in poche settimane, è riuscito a dare risposta ad una serie di questioni rimaste per troppo tempo ferme. In particolare, -ha aggiunto – è stata quantificata la spesa necessaria, pari a 1 milione 650mila euro, per effettuare una manutenzione ordinaria che attendeva di essere compiuta da circa 50 anni. Ringrazio anche il Consiglio regionale – ha proseguito – per aver approvato l’emendamento che consentirà, nel prossimo futuro, di dare tranquillità agli agricoltori della vallata del Tavo in ordine all’approvvigionamento idrico per l’irrigazione dei campi”.
Da quando è stata costruita la diga del lago di Penne, non era mai stato fatto un lavoro di ripulitura dei sedimenti e di svuotamento dell’invaso”.

“Non solo questo – ha ripreso Marsilio -ma saranno revisionati e rimessi in funzione tutte le strumentazioni meccaniche collegate alla diga. Quando mi è stata rappresentata la necessità di intervenire, – ha ricordato il Presidente – prima che la mole dei sedimenti rendesse la diga non utilizzabile o addirittura pericolosa, ci siamo mossi per trovare fondi nel bilancio regionale. Nel corso del 2024, – ha proseguito – l’invaso verrà ripulito, verrà ripristinata quindi la capienza originaria della diga e questo significa anche che, nei prossimi anni, oltre ad avere un impianto e una diga più sicure con meccanismi revisionati e funzionanti, avremo anche maggiore acqua disponibile. In tempi di siccità e di crisi idrica, sapere di poter contare su un accumulo maggiore che raccolga più acqua quando piove, è un altro dato molto importante. Si calcola, infatti, almeno il 10% di recupero della capienza, della potenza della diga e questo -ha concluso – è davvero una notizia molto importante per questo territorio”.

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio