Pescara. Circa un migliaio di persone hanno partecipato, ieri pomeriggio, alla veglia di preghiera promossa a Pescara dalla Comunità di Sant’Egidio in memoria di Thomas Luciani, il ragazzo non ancora 17enne ucciso domenica scorsa con 25 coltellate nel parco Baden Powell.
L’iniziativa si è svolta proprio nell’area verde in cui si è consumato il delitto, dove da giorni un viavai di persone si è consumato per lasciare davanti al parco fiori e bigliettini, e all’ingresso del quale è stato posizionato uno striscione con la scritta “Crox vive”, citando il soprannome del ragazzo.
Presenti, insieme a tanti giovani, tra gli altri il prefetto Flavio Ferdani, rappresentanti delle forze dell’ordine, il questore Carlo Solimene e il comandante provinciale dei Carabinieri Riccardo Barbera, il sindaco Carlo Masci e molti esponenti politici.
“Siamo qui, anche se molti di noi non conoscevano Christopher Thomas, perché ci sentiamo coinvolti e sconvolti – ha detto durante la preghiera padre Rolando Curzi, sacerdote della Comunità di Sant’Egidio – E’ scesa un’ombra che ha sconvolto Pescara e tutta Italia. Proviamo dolore e grande tristezza per il modo in cui Christopher Thomas ha perso la vita. Proviamo dolore per gli altri ragazzi e per le loro famiglie. Credo che tutti abbiano bisogno di misericordia, di pietà, che è ciò che spesso manca. È mancata nella triste vicenda che ci ha raccolto qui, ma manca spesso anche nella vita quotidiana. Pregare vuol dire cominciare a credere in una Pescara più umana, a partire dai giovani”.
Al termine della cerimonia i presenti hanno posizionato dei fiori davanti alla rete che separa il parco dall’area di vegetazione e sterpaglie in cui il ragazzo è stato assassinato. Rete che il giorno del delitto era rotta e consentiva l’accesso, mentre ora è stata ripristinata.
foto: ansa.it