Pescara. “La Asl di Pescara sembra privilegiare i contratti di somministrazione lavoro, tramite agenzia interinale, piuttosto che attingere alle graduatorie pubblicate”.
E’ l’Unione sindacale di base a denunciarlo, riferendo di aver ricevuto “segnalazioni da parte di candidati utilmente collocati nelle graduatorie per le assunzioni di personale – Operatori Socio Sanitari da assegnare ai vari presidi ospedalieri – rese definitive con la deliberazione 1816 dell’1dicembre 2023 della ASL Pescara”.
“Eppure, come si evince dalla delibera”, prosegue in una nota l’Usb, “gli idonei in graduatoria risultano 1540 per il presidio ospedaliero di Pescara, 233 per il presidio ospedaliero di Penne e 390 per il presidio ospedaliero di Popoli. Dunque in numero più che sufficiente a garantire ogni eventuale esigenza di organico nelle varie
strutture sanitarie”.
“Sussistono dei ben precisi vincoli normativi e contrattuali che non possono essere ignorati”, prosegue il sindacato, “Infatti, le misteriose scelte dell’Azienda hanno conseguenze evidenti nei confronti dei candidati che potrebbero essere ingiustamente penalizzati dalle alternative modalità di reperimento del personale, avvalendosi di intermediari del mercato del lavoro”.
“La Direzione della ASL Pescara, sebbene invitata a fornire sollecite spiegazioni in merito, è tutt’ora rimasta silente”, prosegue l’Usb, “Un atteggiamento che, oltre ad essere irriverente dell’articolo 28 dello Statuto dei Lavoratori, alimenta ulteriori perplessità. Viene da chiedersi: perché programmare, organizzare e sostenere una costosa procedura di reclutamento per poi attivarne un’altra, parallela e in competizione alla precedente a mezzo di Agenzie interinali? Quale imponderabile ripensamento è all’origine di tale dualismo? Senza considerare, poi, che il ricorso al lavoro interinale comporta un ulteriore rischio, quello della qualità dell’assistenza sanitaria: nel senso che una esagerata, impropria e continua variazione del personale risulta deleterio soprattutto per i pazienti ed ha ricadute negative anche sulla performance organizzativa della struttura in cui operano gli interinali”.
“Nel caso, la maggiore ‘seduzione’ per i decisori aziendali rimarrebbe, indubbiamente, quella di poter eludere il vincolo della selezione, imposto dall’articolo 97 della Costituzione; perché è pur vero che la richiesta all’Agenzia interinale è sempre numerica ma nulla impedisce di dare indicazioni, in via del tutto informale si intende”, conclude l’organizzazione sindacale.
LA ASL SMENTISCE
La Direzione Strategica aziendale della Asl, con un comunicato ufficiale, smentisce la segnalazione precisando che “il ricorso al personale interinale avviene in via temporanea ed eccezionale in carenza di graduatorie utili ovvero di indisponibilità degli idonei iscritti in graduatoria alle assunzioni immediate ovvero agli incarichi di breve periodo”.
“Alla data odierna”, prosegue la nota, “gli OSS in contratto di somministrazione lavoro in servizio presso la ASL Pescara sono pari a sole 5 unità, mentre gli OSS assunti con contratto di lavoro dipendente a tempo determinato presso la ASL Pescara, attraverso utilizzo della graduatoria aziendale vigente, sono pari a 39 unità. Le 5 unità di personale interinale ancora attivo derivano da assunzioni effettuate in epoca anteriore alla approvazione della graduatoria aziendale vigente. Tali unità risultano in temporaneo trascinamento per esigenze di servizio, tenuto conto che la graduatoria ASL è in fase di aggiornamento per le verifiche in corso sulle ulteriori posizioni degli idonei”.