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Pescara

L’acqua di Bussi nelle mire della Puglia: fronte comune contrario

Sayonara Tortoreto

Pescara. Si prepara un fronte comune a difesa dell’acqua di Bussi, dopo la ventilata volontà della Puglia di prelevare dal bacino del pescarese fino a 5mila litri di acqua potabile al secondo.

A lanciare l’allarme è il Forum H2O, che riferisce: “Acquedotto Pugliese potrebbe captare fino a 5.000 litri al secondo dalla sorgente Basso Tirino per poi trasferirla in lunghissime condutture fino alla Puglia. Questo è il passaggio chiave della relazione tecnica elaborata dal Politecnico di Bari e dall’Università di Chieti per conto di Acquedotto Pugliese, a seguito della stipula di una Convenzione nel 2022 del valore di 100.000 euro.

Il dato emerge dal documento che riporta la data di Giugno 2023 e riguarda la sorgente denominata “_Basso
Tirino_”, posta pochi metri a valle dell’abitato di Bussi: “Attualmente sul posto vi è uno sbarramento che indirizza il flusso idrico in una condotta per produrre energia elettrica: da qui l’acqua ritorna nel fiume Tirino e quindi nel Pescara”, spiega il Forum, che aggiunge: “Si tratta di una quantità enorme di acqua. Per dare l’idea, l’ACA per l’intera val Pescara, Pescara e Chieti comprese, capta alle sorgenti poco più di 3.000 litri al secondo riuscendo a distribuirne circa la metà. Pertanto sarebbe trasferita in Puglia una volta e mezza l’acqua captata attualmente a monte e quasi tre volte quella che viene effettivamente distribuita!”.

Non fosse solo per l’appello lanciato dallo stesso Forum, la politica si è scagliata unanime a difesa dell’acqua abruzzese. “Prendiamo atto delle necessità della Puglia in riferimento alle carenze idriche del proprio territorio, assodato il dovere di solidarietà, ma allo stato attuale credo che la Regione Abruzzo e l’Ersi debbano negare l’autorizzazione a vendere la nostra acqua. Ritengo che anche l’Abruzzo sia comunque in sofferenza e stia subendo le conseguenze negative di mesi avari di neve prima e di pioggia poi, e non possiamo permetterci di cedere neanche un metro cubo di un bene fondamentale come quello idrico. E su questo punto saremo irremovibili, sono certo che la Puglia saprà trovare in altri territori il sostegno necessario, l’Abruzzo oggi non può assumersi tale onere a discapito dei nostri cittadini”, afferma il Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri (Forza Italia).

Concorde anche il vice presidente, Antonio Blasioli (Pd) che ha presentato una risoluzione per chiede alla Giunta di “opporsi fermamente a qualsiasi ipotesi di captazione con un atto votato a tutela dell’acqua sia per uso potabile che idroelettrico”. “Considerata la crisi idrica senza precedenti che sta provocando infiniti disagi nelle province di Pescara e Chieti, causata da una dispersione che tocca punte del 60%”, afferma, “riteniamo quantomeno inopportuna qualsiasi ipotesi di riduzione della portata del fiume Tirino, in quanto metterebbe ulteriormente a rischio il rifornimento di acqua per il territorio. Il rischio però non riguarda solo l’acqua potabile, ma anche l’uso idroelettrico e conseguentemente il lavoro nella valle del Tirino. Sulle grandi derivazioni idroelettriche la Regione Abruzzo è oltretutto in ritardo. Occorrono una modifica alla legge e un tavolo
interistituzionale come richiesto dalla Società Chimica Bussi e dalla Burgo Group”.

Infine il consigliere regionale Antonio Di Marco (Pd) ha richiesto l’accesso agli atti della Commissione Consiliare d’inchiesta sul sistema idrico e sui cambiamenti climatici in Regione Abruzzo “cessata nel 2023”, ricorda, “che ha trattato la situazione dell’emergenza in modo ampio e approfondito e che è arrivata dopo l’ultimo studio sulla captazione delle acque del Tirino avvenuto nel 2020. Indispensabile capire cosa e se è emerso qualcosa a riguardo dalle indagini e dalle tante sedute portate avanti, in modo da sventare una volta per tutte un’ipotesi dannosa e controproducente per l’Abruzzo e per la grande fetta di economia che si poggia proprio sull’acqua a cui la Puglia è interessata”.

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