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Liceo allagato a Pescara: “Colpa dei lavori stradali” VIDEO

Sayonara Tortoreto

Pescara. “L’acqua che dovrebbe andare nel terreno, scivola veloce dai colli fino a valle, con tutte le sue conseguenze: i danni dovuti all’ultima pioggia sono causati dalla impermeabilizzazione del nostro territorio”.

A dirlo, due giorni dopo gli allagamenti dovuti al temporale abbattutosi su Pescara, è la consigliera comunale Simona Barba, esponente del gruppo Alleanza Verdi Sinistra (Avs) – Radici in Comune.

“La cosiddetta rete fognaria, che invece raccoglie acque nere e bianche, non può sopportare fisicamente i volumi d’acqua delle piogge dovute ai cambiamenti climatici”, aggiunge Barba, per la quale, invece, “il caso del Liceo Leonardo da Vinci merita di essere indagato attentamente, i danni con alta probabilità sono infatti collegati anche ai recentissimi interventi fatti su via Colle Marino, dove insisteva un fosso, struttura di mattoni, che convogliava tutte le acque che scendevano dai colli soprastanti. Dava una certa libertà all’acqua, tant’è che ogni pioggia intensa l’acqua fuoriusciva rompendo il manto stradale. Tutti ricorderanno il buco perenne di fronte al liceo scientifico. I recenti lavori, considerati definitivi dai Lavori Pubblici, hanno letteralmente intubato, proprio in tubi di grossa sezione, il flusso d’acqua”.

“Sicuramente da qui l’acqua non uscirà più”, prosegue la consigliera d’opposizione, “Ma la pioggia del 17 ha messo in ginocchio la struttura del Liceo, il tetto non è riuscito a scaricare l’acqua che ha creato danni ingenti fino alla chiusura della scuola. Con molta probabilità, fra le cause è da ricercarsi la connessione con gli ultimi lavori stradali: la forte pressione dell’acqua creatasi nella recente tombatura finale del fosso su Colle Marino, ora senza possibilità di sfogo, potrebbe non aver permesso il defluire delle acque dei discendenti del tetto liceo”.

“È un effetto conosciuto, di ritorno – spiega ancora Simona Barba – che non permette all’acqua di defluire, per la forte pressione presente nel sistema. Il tetto è diventato una piscina, e l’acqua ha trovato la sua strada”. Un episodio che, a dire della consigliera, si ripeterà a ogni pioggia, in una città “piena di fossi imbrigliati e intubati, senza alcuna possibilità di far infiltrare naturalmente l’acqua nel terreno. I metodi ci sono, sono soluzioni basate sulla natura (NBS, Nature-based solutions) per ridare permeabilità alle città. Questa deve essere la priorità per Pescara, da subito”.

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