Pescara. E’ stata rinviata, ieri mattina, la discussione in consiglio comunale a Pescara sul progetto di fattibilità del Parco Nord, la nuova area verde che dovrebbe nascere al confine con la pineta di Santa Filomena.
“Quello che doveva essere uno degli atti programmatici simbolo di questa amministrazione di centrodestra si è rivelato per ora un buco nell’acqua, fallendo alla prova del Consiglio Comunale”, commenta Paolo Sola, capogruppo del Movimento 5 Stelle”.
La motivazione del rinvio è stata la mancanza di una parte sostanziale nella documentazione: “Un’ulteriore prova dell’incapacità e dell’inefficienza della Giunta Masci – prosegue Sola – che dopo aver annunciato urbi et orbi l’approvazione di questo atto nel Consiglio di ieri, ha dovuto rinviarlo con la coda tra le gambe per la mancanza della relazione generale, documento fondamentale per la valutazione dell’effettiva bontà e fattibilità dell’intero intervento. Questo errore denota una superficialità e una disorganizzazione gravissime, che ancora una volta dimostrano come questa amministrazione non sia in grado di gestire progetti complessi e procedimenti amministrativi di rilevanza per il territorio, e fanno il paio con il grande ritardo con cui si sta portando avanti questo progetto, con il rischio di veder sfumare il finanziamento di 3 milioni di euro qualora non si riesca ad affidare i lavori entro il 31 dicembre 2024”.
Progetto di cui si discute da quasi 4 anni e che potrebbe riservare altre criticità legate all’esproprio dei terreni necessari alla sua realizzazione: “Questo non è l’unico aspetto negativo di una delibera che, già nella sua impostazione, contiene diverse criticità – conclude Sola – e prima del prossimo Consiglio Comunale, fissato per giovedì 7 novembre, ci impegneremo a denunciare puntualmente tutti gli errori e le superficialità contenute in questo progetto, per evitare che Pescara venga consegnata a un’opera confusa e già compromessa ancora prima di essere realizzata. Non è più accettabile che per la brama di rincorrere finanziamenti e progetti ‘vetrina’ calati dall’alto senza programmazione, si corra il rischio di creare un danno alla città ed esporre l’ente a costi vertiginosi e contenziosi giudiziari”.