
Pescara. L’ampia partecipazione delle famiglie non ha smosso la maggioranza in consiglio comunale di Pescara che, riunitosi ieri pomeriggio in forma straordinaria, ha bocciato gli ordini del giorno delle opposizioni sulla riforma delle tariffe per le mense scolastiche.
Così, dopo i vari interventi di rappresentati scolastici, associazioni dei consumatori e sindacati, quando il sindaco Masci ha enunciato le tariffe di circa 6 euro, evidenziando il paragone con la vicina Chieti, dove a parità di fasce di reddito un pasto viene pagato quasi 7 euro, i tanti genitori accorsi nella sala consiliare hanno abbandonato l’aula. “Il sindaco ha la responsabilità di far quadrare i conti, non l’opposizione”, ha rimarcato Masci, fiero di aver “pensato a coloro che hanno più bisogno e non possono permettersi di sostenere cifre elevate”.
Tra le proposte del centrosinistra, la proporzionalità dei prezzi anche per i bambini non residenti in città e una riduzione per chi ha più figli a scuola e rientra in una fascia Isee tra 30 e 40mila euro; mentre il gruppo Pettinari Sindaco aggiunge la proposta di un tavolo di confronto con i futuri comuni della Nuova Pescara, Spoltore e Montesilvano, per creare uguali condizioni di pagamento anche per gli alunni da lì provenienti.
Non è bastata neanche l’impegno del consigliere di Forza Italia Marcello Antonelli per evitare ulteriori aumenti a settembre: la protesta delle famiglie prosegue e continua a chiedere la sospensione del pagamento.