Minacce e incendi ai danni della famiglia per paura di perdere le nipoti: nonna sotto inchiesta a Pescara
Pescara. Una 68enne di Pescara rischia il processo per minacce aggravate, atti persecutori e danneggiamento con incendio ai danni della famiglia del figlio.
Come riporta l’edizione abruzzese del quotidiano Il Messaggero, l’imputata è una donna, preside delle scuole elementari e medie del capoluogo adriatico frequentate dalle nipotine di 9 e 11 anni per le quali nutrirebbe un affetto morboso alla base degli atti finiti sotto inchiesta.
Secondo la ricostruzione della Procura, la donna avrebbe sfruttato il suo ruolo per controllare le due bimbe nei corridoi scolatici, facendo più volte irruzione nelle aule e collocando il proprio ufficio allo stesso piano per poterle osservare dalla finestra.
Il comportamento anomalo della nonna paterna, però, alla lunga ha indotto le stesse bimbe a rivolgersi ai genitori che, di conseguenza, hanno rimproverato la 68enne. In lei, però, questo potrebbe aver indotto il timore di essere allontanata dalle nipoti, al punto da portarla – la scorsa primavera – a minacciare la famiglia con bigliettini anonimi minatori all’indirizzo del figlio, della nuora e dei consuoceri.
Ai bigliettini, però, sono seguiti gli incendi dello zerbino e del bidone dei rifiuti, tanto che la famiglia si è rivolta alla polizia che, piazzando microcamere nascoste, ha immortalato la 68enne mentre imbucava altri biglietti nella cassetta postale della casa del figlio.
Ad incastrare la preside, inoltre, ci sarebbe anche la perizia di un tecnico informatico che accerterebbe come i messaggi minatori sarebbero stati scritti utilizzando un computer della scuola diretta dalla 68enne, per la quale il pm Andrea Di Giovanni ha chiesto il rinvio a giudizio.