Pescara. “Come si evince da quanto scritto dalla Direzione Generale della Asl i problemi restano”, non si arrende il capogruppo Udc al comune di Pescara Massimiliano Pignoli, che nei giorni scorsi aveva scritto una lettera all’assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì, ai vertici della Asl e al sindaco di Pescara, per denunciare i problemi esistenti nel reparto di Nefrologia a pochi mesi dalla sua inaugurazione.
La Asl ha risposto alla denuncia, “ma i problemi restano”, ribatte Pignoli: “Sulla mancanza del riscaldamento la Asl – spiegai- risponde che è stato redatto il progetto per il corretto dimensionamento delle linee di collegamento dalle pompe di calore ai relativi collettori, da realizzare nella sotto centrale termica nella palazzina C. I suddetti lavori è stato detto, saranno realizzati in circa un mese e mezzo e consentiranno l’esercizio in piena efficienza del sistema di riscaldamento e raffrescamento del reparto. E quindi dovremo aspettare un mese e mezzo per avere un impianto di riscaldamento degno di questo nome, sperando che in questi 45 giorni non arrivi il freddo vero”.
“Sull’assenza”, prosegue, “dell’emogasanalizzatore (Ega), strumento capace di effettuare in tempo reale le analisi dei ricoverati, la Asl ha precisato che nella palazzina C sono presenti 5 Ega (macchinario che permette di analizzare il sangue e che serve per verificare la presenza di elettroliti nel corpo umano) distribuiti nei vari piani. Questo però vuol dire che gli infermieri del reparto devono recarsi negli altri reparti e negli altri piani per andare dove si trova il macchinario e sviluppare l’esito dell’analisi, lasciando il reparto di Nefrologia con un solo infermiere”.
“Sulla presenza di zanzare soprattutto la sera e la notte nella Nefrologia e sulla richiesta della installazione di zanzariere, dalla Asl – conclude il capogruppo Udc – dalla Asl non è arrivata alcuna riposta, nonostante le numerose lamentele. Infine sui tanti battiscopa scollati aspettiamo che si provveda alla loro giusta ricollocazione. Tanti problemi che devono essere risolti. Se così non fosse siamo pronti ad una mobilitazione con tutti i malati nefropatici”.
