Pescara. La produzione olearia nella provincia di Pescara si attesta in controtendenza con la regione e con il resto dell’Italia.
L’area di Pianella, Moscufo e Loreto, zone dove si raccoglie la cultivar autoctona Dritta, la quantità di olive è in aumento rispetto allo scorso anno, quando dilagava la mosca olearia, parassita della avevamo problemi di mosca che depone le uova proprio nelle olive, rovinandole. “Quest’anno non abbiamo questo problema perché sta facendo ancora caldo e quando fa molto caldo la mosca non attacca”, spiega all’Ansa Giuseppe Scorrano, presidente provinciale di Coldiretti Pescara, vice presidente dell’associazione Movimento turismo dell’olio, e olivicoltore e frantoiano nella sua azienda agrituristica Scorrano Giuseppe di Pianella.
Non è così ovunque, purtroppo: “In altre parti d’Abruzzo e anche in Italia stanno riscontrando più difficoltà a livello produttivo”, spiega Scorrano, a causa di tante variabili: “Ogni varietà di olive ha un periodo di fioritura e di maturazione. I motivi principali sono di natura climatica”.
Dal raccolto dipendono i prezzi: “Ci siamo trovati da quest’estate con un mercato dell’olio in forte aumento del prezzo”, prosegue Scorrano, “La borsa merci di Bari, che per l’olio all’ingrosso portava ad agosto 2022 un prezzo di 4/4,50 euro, quest’anno, ad agosto 2023, lo porta a 9/9,50 euro. È quasi raddoppiato, questo perché la produzione pugliese che è la principale italiana, ma anche quella spagnola, che è il primo produttore mondiale di olive e di oli d’oliva, sono state stimate in forte calo”.