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Pescara

Oltre mille firme e un sit-in contro il porta a porta nel centro di Pescara

lOCATELLI

Pescara. Si allarga il fronte dei contrari all’introduzione della raccolta dei rifiuti porta a porta nel centro e nella zona nord di Pescara.

Già mille le firme raccolte dalla petizione, lanciata 20 giorni fa da ACU(Associazione Consumatori Utenti) e Movimento 5 Stelle: “Sono centinaia di cittadini che in queste settimane stanno manifestando il proprio dissenso verso un sistema che, invece di migliorare la gestione dei rifiuti, porta soltanto disagi, sporcizia per le strade e un aumento insostenibile della TARI di 600.000 euro – commenta il capogruppo M5S, Paolo Sola – ma non ci fermiamo qui, la raccolta firme continuerà almeno per tutto il mese di aprile, con banchetti nelle piazze e la disponibilità di tante attività commerciali che hanno aderito a questa protesta, in cui alla rabbia di chi sta già subendo da mesi questo sistema inefficace a Pescara sud e Porta Nuova, si unisce la preoccupazione di chi teme di vedere ripetersi gli stessi disagi anche in centro”.

“L’obiettivo è raccogliere e accompagnare la voce dei cittadini fino al Consiglio Comunale straordinario aperto al pubblico, di cui abbiamo già chiesto la convocazione insieme ai colleghi della coalizione di centrosinistra. E chiariamo ancora una volta – aggiunge Sola – la nostra battaglia non è contro la raccolta differenziata, ma contro l’imposizione di un sistema rigido e fallimentare che moltiplica i disagi invece di agevolare il corretto conferimento dei rifiuti. La nostra petizione non è solo una sterile protesta, ma una proposta concreta per riorganizzare il sistema di raccolta dei rifiuti in base alle diverse caratteristiche e densità abitative di ogni quartiere, con la regolamentazione di oasi ecologiche condominiali e l’implementazione delle oasi ecologiche informatizzate, accessibili solo ai residenti di ogni singolo quartiere per evitare abbandoni indiscriminati”.

C’è anche un altro l’aspetto sollevato dal Movimento 5 Stelle: “Abbiamo depositato una richiesta di accesso agli atti ad Ambiente SpA per chiedere chiarezza su due punti fondamentali – incalza Paolo Sola – i costi reali del sistema porta a porta, che pesano sulle tasche dei cittadini senza un servizio adeguato, e soprattutto le effettive modalità di smaltimento e riciclo dei rifiuti raccolti, perché non vorremmo che, da una parte si chiedesse ai cittadini di fare sforzi e sacrifici in nome di un incremento della raccolta differenziata, e dall’altra chi di dovere, alla fine della filiera, non provvedesse a garantire un corretto e virtuoso smaltimento dei rifiuti. Se venisse confermato che il riciclo non viene effettuato come previsto – conclude Paolo Sola –  saremmo di fronte a una situazione gravissima, che metterebbe sotto accusa l’intero sistema del porta a porta e aprirebbe scenari di responsabilità pesanti da portare all’attenzione della Procura della Repubblica. I cittadini meritano risposte, e noi non ci fermeremo finché non le otterremo”.

PETTINARI: “CAOS PER I COMMERCIANTI”

Sabato mattina, inoltre, i consiglieri comunali Domenico Pettinari e Massimiliano di Pillo, del Movimento Politico Pettinari per l’Abruzzo, sono scesi in strada con i residenti del centro per un sit-in contro la raccolta porta a porta e per chiedere l’installazione di isole ecologiche: “Come già si verifica quotidianamente per la zona sud della città è impensabile immaginare i quadranti centrali della città invasi da centinaia e centinaia di mastelli che invadono i marciapiedi con rifiuti che possono svolazzare dappertutto soprattutto nelle giornate di vento e pioggia”, affermano, “Nelle aree centrali della città si registrano punte di densità demografica che pongono Pescara ai primi posti nella classifica nazionale con 3800 abitanti per chilometro quadrato . Questo significa che avremo sotto i palazzoni decine e decine di bidoncini sparsi sui marciapiedi che creano intralcio ai pedoni, rendono una immagine non accogliente della città e causano problemi di igiene urbana attirando animali che rovistano vicino ai mastelli con significativi sversamenti di pattume. Tutto ciò si sta verificando da circa un anno nella zona sud di Pescara e immaginiamo cosa potrà accadere tra qualche settimana quando la raccolta porta a porta partirà anche nelle zone centro e nord”.

“Se l’amministrazione dovesse continuare a non ascoltare le proteste dei cittadini e le nostre buone proposte e quindi procedere ad attivare anche in centro la raccolta porta a porta sarà il caos anche per i tanti esercizi commerciali che addirittura si vedranno costretti a tornare, dopo l’orario di chiusura dell’attività, a lavoro per portare all’esterno il mastello perché gli orari di esposizione dei mastelli non corrispondono con gli orari di chiusura della stragrande maggioranza delle attività commerciali in centro”, concludono Pettinari e Di Pillo.

D’ALONZO: ISOLE ECOLOGICHE A SUPPORTO IN VARIE ZONE

“Una parte della minoranza chiede di tornare indietro, di tornare ai cassonetti, perché questo sono le isole ecologiche che sono state proposte. E quindi, se da una parte Ambiente spa sta lavorando per rimuovere i cassonetti dalle strade e per aumentare e affinare la differenziata, dall’altra parte c’è chi frena, chi ostacola, chi non riesce mai ad essere collaborativo”, replica il presidente della commissione Ambiente del Comune, Alessandro D’Alonzo (Fdi).

“Le isole ecologiche, come quelle già realizzate da Ambiente spa in via Pepe e al centro storico, saranno a disposizione nella zona delle Naiadi e anche in altre zone, ma rappresentano una integrazione al porta a porta e non certo una sostituzione. Insomma cassonetti sono destinati a sparire e il servizio cambierà, rispetto al passato: siamo certi che si convinceranno e aderiranno anche coloro che oggi sono scettici”, conclude D’Alonzo.

Quanto alle richieste di chiarimento sullo smaltimento, il presidente di Ambiente Ricardo Chiavaroli chiarisce: “I rifiuti di qualsiasi tipologia raccolti regolarmente da Ambiente Spa vengono smaltiti rigorosamente ed in maniera efficace per singola tipologia attraverso una filiera tracciata, trasparente con procedure rigide e regolamentate dalla legge, utilizzando impianti individuati con procedure pubbliche. Tutti elementi che saranno forniti ai richiedenti per dovere di trasparenza e per rispondere alle ipotesi diffamatorie, frutto solo di opportunismo politico”.

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