Pescara. “Mio figlio vivrà una vita da consegnato, come diciamo noi. Desidero che tenga presente nel tempo cosa è accaduto, che abbia vivo il ricordo del ragazzo che ha visto morire e che ne sia all’altezza”.
A dirlo al Corriere della Sera è il padre di uno dei testimoni del delitto di Pescara, colonnello dei carabinieri già in servizio a Pescara e ora in altra provincia della Regione Abruzzo. Carabiniere, Maresciallo a capo di una stazione della provincia pescarese, anche il padre di uno degli indagati per l’omicidio del giovanissimo Thomas Luciani.
Quando gli chiedono se questo suo pensiero sia una sorta di rispetto perenne per la vittima, il colonnello non ha dubbi “Sì, è questo”. In altra parte dell’intervista l’ex militare dell’Arma spiega: “Non solo non mi assolvo come padre, ma dico che qui nessun adulto può farlo davvero, e che forse è peggio di come la state rappresentando”, in riferimento alla stampa.