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Omicidio Thomas, la perizia psichiatrica: “Baby killer instabile ma capace di intendere e volere”

lOCATELLI

Pescara. Instabile ma comunque capace di intendere e volere: risulta, così, imputabile il 17enne accusato di aver ucciso a coltellate, la scorsa estate, il 16 Christopher Thomas Luciano in un parco del centro di Pescara.

Come riporta l’edizione abruzzese de Il Messaggero, è questa la risultanza della perizia psichiatrica eseguita sul giovane, su richiesta del Tribunale dei Minori dell’Aquila, dal neuropsichiatra infantile all’università di Bologna, Giovanni Camerini, e dal professore ordinario di Psicopatologia Forense alla Sapienza, Stefano Ferracuti, i quali parlano di personalità connotata da instabilità, anaffettiva e manipolativa, con un disturbo da uso di thc. Una condizione clinica che però, non avrebbe nesso causale con quanto commesso, anche perché il minore ha dimostrato piena cognizione della situazione giudiziaria nella quale è inserito, ha riconosciuto il ruolo delle parti e discrimina tra le diverse figure nel processo. Esclusa, dunque, l’ipotesi di incapacità mentale avanzata dai suoi legali, il giovane potrà essere processato e giudicato.

Una perizia che verrà certamente controbattuta dai professionisti incaricati dalle difese nell’udienza del prossimo 17 febbraio, con sentenza prevista per il 3 marzo.

Per il ragazzo, rinchiuso in un carcere minorile, la perizia era stata richiesta dato il passato travagliato che ha visto anche un suo tentativo di suicidio, ma anche come condizione per la richiesta del rito abbreviato. A spingerlo al brutale gesto un debito di droga di poche centinaia di euro.

In carcere anche l’altro 16enne che, accompagnando l’amico, avrebbe sferrato ulteriori coltellate sul corpo di Thomas già steso in terra. Questi, però, è già stato ascoltato dal pubblico ministero per raccontare, dopo un primo periodo di incertezza, la dinamica dei fatti.

Furono 25 i colpi che hanno raggiunto il ragazzino tra schiena e fianco: secondo l’autopsia, quelli letali furono i 10 inferti dal primo ragazzo, una mera crudeltà i 15 aggiunti dall’altro dopo il passaggio del coltello poi gettato in mare. Mentre l’omicidio veniva consumato, un gruppetto di altri ragazzini attendeva all’esterno del parco i due amici: tra questi, uno si è spinto più vicino e ha visto tutto, riferendo a tutti gli altri ma, accordati sul silenzio, l’intero gruppo è poi andato in spiaggia.

Solo in serata il testimone, mosso dal rimorso, ha raccontato tutto al padre e ha permesso di ritrovare il corpo di Thomas, abbandonato tra le siepi a ridosso della massicciata ferroviaria nel parco Baden Powell.

La procura contesta agli imputati l’aggravante della crudeltà, vista la ferocia dell’azione, e la premeditazione, con uno dei ragazzi che avrebbe portato sul luogo un coltello – quello usato per uccidere il ragazzo – e una pistola, sottratta dalla cassaforte del padre carabiniere. Il coltello non è mai stato ritrovato.

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