Pescara. Le telecamere confermano la versione del principale testimone che la polizia di Pescara ha ascoltato nell’ambito delle indagini per l’omicidio di Thomas Luciani.
Come riporta l’edizione abruzzese del quotidiano Il Messaggero, la squadra Mobile pescarese ha “riavvolto” i nastri di tutti gli impianti di sorveglianza nella zona del parco Baden Powell, allargando il raggio da via Raffaello al circostante centro cittadino, per ricostruire i passi dei due 16enni accusati dell’omicidio del coetaneo e del gruppo di amici che era con loro in quella tragica domenica pomeriggio.
Le immagini, quindi, confermerebbero quanto raccontato dal ragazzo che, presente durante i fatti, ha poi lanciato l’allarme alla polizia, seppure dopo qualche ora, raccontando quanto visto. Le telecamere, quindi, hanno filmato l’incontro, alle 16:30, tra il gruppo di ragazzi e Thomas al terminal bus dell’area di risulta; lo spostamento nei vicini silos della vecchia stazione ferroviaria e quello successivo del gruppo al parco, prima all’ingresso e poi all’uscita. Nel mezzo, i due giovanissimi accusati di aver sferrato 25 colpi con un coltello da sub avrebbero ucciso Thomas Luciani per un debito di droga da 250 euro e per la “questione di rispetto” invocata dal creditore. Quindi, tutti insieme, sarebbero poi andati in spiaggia.
Si attende ora l’analisi tecnica dei telefonini di tutti i ragazzi coinvolti per ulteriori riscontri e si cercano ulteriori testimoni tra i residenti della zona del parco.