Pescara. Annullare o correggere gli esiti delle operazioni elettorali per l’elezione del sindaco e il rinnovo del Consiglio comunale di Pescara: è quanto viene chiesto con un ricorso presentato al Tar del capoluogo adriatico in merito alle elezioni amministrative dell’8 e 9 giugno scorsi.
A presentare il ricorso, notificato oggi, sono stati gli avvocati Gianluigi Pellegrino e Luca Presutti, per conto di una cittadina e di una candidata non eletta alla carica di consigliere comunale.
Alle elezioni, il sindaco uscente, Carlo Masci, ha ottenuto 31.535 preferenze, pari al 50,95%; il candidato sindaco per il centrosinistra, Carlo Costantini, si è fermato a 21.192 (34,24%), seguito dal civico Domenico Pettinari (8.096 voti, 13,08%) e da Gianluca Fusilli (1.070, 1,73%).
“Le circostanze di fatto che sono alla base dei motivi di ricorso – si legge – rivelano l’esistenza di un quadro di diffusa illegittimità nella conduzione delle operazioni elettorali, che hanno interessato pressoché due terzi delle 170 sezioni, comprovato da riscontri oggettivi e documentali, prima ancora che da plurimi e convergenti indizi che rendono evidente la fondatezza del ricorso”.
In particolare, emerge dal ricorso, in otto sezioni non sarebbero state indicate le schede autenticate, in 27 non sarebbero state indicate le schede autenticate non utilizzate, in 47 si riscontrerebbero “difformità tra schede autenticate, utilizzate ed avanzate”, in 29 non sarebbero presenti “indicazioni di schede consegnate e/o avanzate non utilizzate”.
Inoltre, “156 verbali di consegna delle schede elettorali non sono stati rinvenuti, 14 liste degli elettori e registro dei votanti non sono stati rinvenuti”, mentre “undici sezioni sono con un numero abnorme di schede autenticate rispetto agli iscritti”. Anche il tentativo dell’Ufficio Centrale di “compensare le irregolarità” rinvenute nei verbali di 34 sezioni certificherebbe “la presenza di innumerevoli e gravi” violazioni, che “hanno oggettivamente influito sulla sincerità e sulla libertà del voto e, quindi, sull’affidabilità del risultato finale e sulla sua genuinità”.
Secondo i ricorrenti, inoltre, “gli eventi accaduti in più della metà delle sezioni, con riguardo al possibile fenomeno della cosiddetta ‘scheda ballerina’, risultano di per sé già idonei a condurre al travolgimento dell’esito elettorale”. Si chiede quindi di accogliere il ricorso e “annullare i provvedimenti indicati in epigrafe, siccome illegittimi, annullando e correggendo per quanto di ragione gli esiti delle operazioni elettorali”.
L’udienza è già stata fissata per il 13 settembre.