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Pescara

Ospedale Penne: “Mancano medici e posti letto”

Penne. Attacco del Pd alla giunta regionale per la gestione della sanità nell’area vestina. Blasioli e Procacci incalzano Verì e Marsilio per l’ospedale di Penne: “Carenza di personale medico, mancato ripristino del numero di posti letto, mancata valorizzazione del Day Hospital: in cinque anni di centrodestra nulla è cambiato”

Il consigliere regionale e il segretario cittadino Pd puntano il dito sull’organico medico sottodimensionato: “Ad aprile l’assessore Verì assicurò che con il nuovo concorso la Medicina di Penne sarebbe stata dotata di 10 dirigenti medici. Tuttavia, il concorso è terminato solo lo scorso giugno, e i 5 assunti sono stati assegnati non al nosocomio di Penne bensì a quello di Pescara (3 al reparto di Medicina, 1 alle malattie infettive e 1 all’Ecografia internistica). Oggi dunque Medicina può contare solo su 3 medici di ruolo (compreso il Primario), di cui una esentata dalla turnazione per certificazione medica, a cui si aggiunge un altro medico in maternità. Il Primario Di Stefano in realtà non sarebbe nemmeno tenuto a svolgere i turni notturni, ma senza il suo prezioso contributo, anche violando le prescrizioni di legge, sarebbe impossibile coprire l’arco delle ventiquattro ore. Il personale medico trasferito o andato in pensione non è stato mai sostituito, e in aggiunta, proprio in queste settimane, altri due medici assunti durante l’emergenza covid sono andati via. Nel reparto prestano inoltre servizio tre medici specializzandi (un tempo determinato che scade a dicembre e due contratti di collaborazione) che rientrano tra i 16 specializzandi ammessi al concorso. Mi auguro che l’esperienza da loro maturata non venga dispersa e vengano chiamati quanto prima da quelle graduatorie”.

Seconda questione, il day hospital di Medicina che “oltre a svolgere un’importante attività per il San Massimo, ottiene grandi riconoscimenti anche per la collaborazione stretta con altri ospedali e reparti di eccellenza, tra cui la Medicina del trapianto di fegato del Gemelli di Roma”, evidenziano i dem, secondi i quali “il Day hospital merita piena autonomia e personale adeguato. Quest’estate infatti la presenza di un solo medico ha determinato la mancata fruizione delle ferie. Potremmo dire quindi che il Day hospital esiste nella sostanza ma poi sulla carta non è prevista come unità a sé stante”

L’ultimo aspetto riguarda il ripristino del numero di posti letto: “Prima del covid il reparto era organizzato su due piani: 22 posti in medicina e 22 posti in geriatria. Nel corso della pandemia i posti sono stati dimezzati, ma una volta terminata l’emergenza non è mai stata ripristinata la dotazione originaria, nonostante il secondo piano sia stato nel frattempo sottoposto ad importanti lavori di riqualificazione. Gli interventi infatti sono terminati nel 2021, ma da allora gli spazi non sono mai entrati in funzione”, concludono Blasioli e Procacci.

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