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Pescara

Pescara, il Consiglio di Stato chiede l’indagine su viale Marconi

Pescara. Il Consiglio di Stato dispone ulteriori indagini sul tanto contestato viale Marconi a Pescara.

A seguito del ricorso presentato dal comitato di residenti e commercianti della zona, il Consiglio di Stato ha richiesto che al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti un’indagine conoscitiva e approfondita, da svolgere entro 120 giorni, su tutti i progetti legati ai lavori fino ad oggi effettuati, per poter avere ulteriori elementi per giungere a una decisione definitiva.

Proprio ieri, dopo l’annuncio dell’eliminazione delle tre corsie e del ripristino dei parcheggi, il sindaco Carlo Masci e l’assessore alla Mobilità Luigi Albore Mascia hanno incontrato i rappresentanti sindacali dei lavoratori Tua, insieme al dirigente comunale Giuliano Rossi.

“Per quanto riguarda l’assetto di viale Marconi, dopo aver registrato le richieste delle associazioni di categoria di commercianti e artigiani e del comitato di cittadini, abbiamo constatato oggi che c’è massima apertura dei sindacati ad andare oltre il progetto esecutivo del 24 maggio 2019 che prevedeva, tra l’altro, l’introduzione della corsia lato monti per i bus con l’eliminazione dei posti auto (ma anche le isole salva pedoni e le rotatorie tagliate al centro)”, dicono sindaco e assessore. “Tra le richieste avanzate dai sindacati al Comune in questa fase c’è l’avanzamento delle fermate dei mezzi pubblici a bordo strada, per evitare i disagi provocati dalla sosta selvaggia delle auto nelle aree riservate ai bus. Sollecitata anche la sistemazione delle aree di ingresso delle rotatorie. Per il resto c’è stata una grande apertura rispetto alla sperimentazione di un intervento che andrà incontro alle richieste dei cittadini e delle associazioni di categoria. E’ stata anche sottolineata dalle sigle presenti l’importanza di via Benedetto Croce quale nuova arteria per la viabilità di Portanuova, anche in termini di trasporto pubblico”.

Per domani è atteso l’incontro tra Albore Mascia e l’Aci, l’ultimo in programma su questo tema. “Siamo fiduciosi, concludono sindaco e assessore, perché le richieste che stiamo raccogliendo per la circolazione di auto, bus e bicilette sono compatibili con le ipotesi prese in considerazione dal Comune in questi mesi, da dicembre ad oggi, e che possiamo sperimentare nell’ambito di una rivisitazione della viabilità di Portanuova”.

COSTANTINI: BASTA POLVERE SOTTO IL TAPPETO

“La decisione del sindaco di riportare l’attuale viale Marconi nelle condizioni in cui era prima non può che essere ricollegata al timore di prendere una batosta dal Consiglio di Stato”, afferma il candidato sindaco di Pescara per il centrosinistra, Carlo Costantini, sottolineando che “una batosta che potrebbe aprire la strada ad azioni risarcitorie da parte di tutti i commercianti che in questi anni hanno dovuto chiudere le loro attività o che si sono visti ridurre in modo drastico i fatturati, grazie al ‘boulevard parigino’ che Masci ha voluto pervicacemente realizzare su viale Marconi, modificando di propria iniziativa il progetto del centrosinistra datato 2019 ed assumendo, quindi, sulla sua persona tutte le connesse responsabilità”.

“Meritevoli di particolare attenzione – prosegue il candidato sindaco – sono anche due punti sui quali il Consiglio di Stato si è soffermato. Il Consiglio di Stato vuole sapere se è vero o non è vero che la previsione della quarta corsia fosse già contenuta nel progetto originario; aspetto che sappiamo già non essere vero. E vuole, inoltre, sapere se è vero o non è vero quanto riferito nelle sue relazioni dal Direttore dei lavori e dal Responsabile del procedimento, circa la variante poi approvata. Una richiesta, quest’ultima, che rende ancora più evidente l’urgenza di istituire la commissione di indagine richiesta dai consiglieri di opposizione, ad evitare che sia il Consiglio di Stato ad accertare fatti sui quali sarebbe bene che si esprimesse prima il Consiglio comunale, con una propria relazione”.

“Non è il più il tempo di continuare a mettere polvere sotto un tappeto che ormai non riesce più a contenerla. Sarebbe molto più responsabile per il sindaco ammettere di avere sbagliato e consentire all’istituenda commissione di indagine di fare il suo lavoro e di presentare rapidamente la sua relazione al Consiglio comunale”, conclude Carlo Costantini.

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