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Pescara

Pescara, teatro d’Annunzio: “Capienza aumentata senza puntellamenti”

Sayonara Tortoreto

Pescara. L’accesso agli atti sulla gestione da parte del comune di Pescara del Teatro d’Annunzio, recentemente chiuso per inagibilità, porta il Pd ad attaccare nuovamente l’amministrazione Masci sulle modalità d’uso del teatro dal 2020 ad oggi.

Il consigliere regionale Antonio Blasioli, affiancato dai consiglieri comunali Di Iacovo, Pagnanelli, Giampietro e Frattarelli (Lista Sclocco), ricostruisce la vicenda che ha avuto “origine con l’affidamento del collaudo alla società Ve.Ma. Progetti srl: operazione mai eseguita”, ricorda Blasioli, “in quanto lo stato riscontrato non è risultato compatibile con la collaudabilità delle strutture. Una situazione grave che ha costretto il Comune ad organizzare una riunione tecnica in cui è stato modificato l’oggetto del precedente affidamento, disponendo uno studio di vulnerabilità sismico LC2 oltre al puntellamento del solaio delle tribune per consentire intanto il parziale utilizzo della struttura”.

“A seguito di questi lavori di puntellamento, realizzati nel 2020 dalla ditta Edil Persico”, prosegue il consigliere regionale, “è stata infatti rilasciata, sempre dalla Ve.Ma. Progetti srl, una certificazione valida per il solo 2020 che disponeva un uso ridotto del teatro fino ad una capienza massima del 25% (ovvero 495 posti rispetto al totale di 1980 posti). Nella stessa certificazione veniva altresì espressa la necessità di intervenire nel breve termine per sanare in maniera definitiva le criticità rilevate mediante interventi strutturali permanenti. Il documento porta la data del 13 agosto 2020, il che vuol dire che il Comune di Pescara, a partire da quella data, non solo era a conoscenza del pessimo stato della struttura, ma era anche perfettamente consapevole dell’urgenza di interventi risolutivi”.

Vista la situazione, “il Comune si è infatti trovato costretto a richiedere ogni anno un certificato di idoneità statica temporanea che verificasse lo stato delle tribune e stabilisse ogni volta la capienza massima consentita”. prosegue Blasioli, “Questa volta il compito non è stato affidato alla Ve.Ma. Progetti srl, che aveva l’incarico della vulnerabilità sismica del Teatro, ma ad un professionista che, dal 2021 al 2023, con relazioni pressoché sovrapponibili l’una all’altra, ha rilasciato certificazioni valide per il solo anno di riferimento. E così nel 2021 la capienza è stata aumentata a 800 persone (una riduzione quindi del 60% rispetto alla capienza totale), nel 2022 – questa volta con incarico affidato dall’Ente Manifestazioni Pescaresi – la capienza è stata addirittura portata a 1800 persone, una riduzione quindi del solo 10% sul totale che è stata confermata anche per l’anno 2023, nonostante anche in questo frangente venisse richiesto un ulteriore lavoro di puntellamento dei solai delle tribune, mai eseguito”.

Il dem sottolinea un’anomalia: “Nonostante la struttura fosse già in concessione all’Ente Manifestazioni pescaresi, nel 2020 e nel 2021 il certificato statico è stato commissionato dal Comune di Pescara e non dall’EMP, che invece lo ha commissionato per i due anni successivi. C’è però un’ulteriore aggravante, di cui abbiamo piena contezza grazie all’accesso agli atti: se è vero che il Certificato di idoneità statica temporanea rilasciato annualmente ha previsto delle riduzioni del numero degli spettatori, in almeno due casi (e non possiamo dire in quanti altri ancora) queste riduzioni non si sono tuttavia riscontrate negli atti di convenzione che l’Ente Manifestazioni pescaresi o il Comune di Pescara hanno sottoscritto con questi due soggetti: l’Associazione culturale Ennio Flaiano e il Consiglio regionale per il Festival dannunziano. Nelle convenzioni in nostro possesso sottoscritte tra l’EMP e l’Associazione Culturale che si occupa dei Premi Flaiano non c’è infatti traccia delle riduzioni imposte dai Certificati di idoneità statica temporanea. Si legge, semmai, che non è consentito aggiungere ulteriori posti a sedere nel teatro, ma in nessun passaggio viene fatto riferimento a limitazioni sulla capienza massima come prescritto dai certificati, ovvero 1800 spettatori invece di 1980”.

Blasioli ha poi fatto richiesta di accesso agli atti eseguito anche al Consiglio regionale, che formalmente organizza il Festival dannunziano, scoprendo che “non è stata infatti stipulata alcuna convenzione tra il Consiglio regionale e l’Ente Manifestazioni pescaresi”, e, aggiunge, “ad una reiterata richiesta ci è stato risposto che nessuna informazione aggiuntiva può inoltre essere formalizzata per quanto concerne il numero dei posti relativi al Teatro d’Annunzio ed eventuali limitazioni della stessa”.

“Se permangono dubbi sulle modalità con cui anno per anno è stata aumentata la dotazione di spettatori all’interno del D’Annunzio, nuovi dubbi aleggiano intorno al fatto se le prescrizioni siano state fatte rispettare o meno, almeno per questi due appuntamenti che, a detta di tutti, hanno fatto il pienone”, conclude Blasioli.

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