Pescara. Sono complessivamente 10 dieci le osservazioni che le associazioni di commercianti e artigiani di Pescara hanno inviato, nei giorni scorsi, all’amministrazione comunale, per le modifiche da effettuare al Piano di risanamento acustico relativo alla zona di piazza Muzii e via Cesare Battisti.
Si tratta di elementi squisitamente tecnici che incidono però in maniera diretta sull’attività dei locali che vivono sul territorio, che per Confartigianato, Cna, Confcommercio e Confesercenti “rappresenta il cuore economico e di sviluppo della città e e non può essere sacrificato più di quanto non lo sia stato già nel corso dei mesi”.
In particolare le associazioni mettono in evidenza che “il documento approvato dall’amministrazione nello scorso mese di maggio è assolutamente carente quando affronta il tema delle attività di verifica dell’impatto acustico: non vengono indicati i criteri di verifica durante l’esercizio dell’attività, la titolarità dei relativi controlli, e qualsivoglia ulteriore informazione in proposito, tale parte è del tutto inapplicabile e quindi andrà abrogata”. Per quanto riguarda poi i criteri di non ammissibilità di nuove attività e le caratteristiche dimensionali minime, le associazioni precisano che non possono essere applicati alle volture di pubblici esercizi già presenti alla data dell’approvazione del piano” e che in futuro potrebbero essere a diverso titolo cedute a terzi”.
Le associazioni chiedono inoltre di integrare il piano con la possibilità di programmare, nei mesi di giugno, luglio e agosto e nel periodo natalizio due eventi in deroga con limite orario massimo fissato per le ore 23. E ancora, “la raccolta dei vuoti a rendere così come il controllo delle procedure antirumore e la sensibilizzazione per i fruitori dei locali non sono mansioni previste nel contratto del Turismo, applicato ai dipendenti dei locali, e vanno per questo cancellate. Così come “è inefficace l’imposizione di orari di chiusura con atto regolamentare. Ultimo aspetto, i teli fonoassorbenti: la sperimentazione – scrivono le associazioni – è da intendersi a cura e spese del Comune, per garantire il decoro, l’estetica e l’uniformità delle eventuali installazioni in tutte le aree interessate”.
“Con le nostre osservazioni – sostengono i presidenti delle associazioni Giancarlo Di Blasio, Riccardo Padovano, Marina Dolci e Cristian Odoardi – vogliamo garantire il rispetto delle regole anche all’interno di una pianificazione che siamo di fatto costretti ad accettare e che, ne siamo convinti da tempo, non ristabilirà un sereno equilibrio in quella zona, perché non è frutto di quel tavolo i confronto, di quella condivisione che noi come categorie abbiamo sempre auspicato”.