Pescara. Le linee guida per la ricostituzione della vegetazione della Pineta dannunziana, distrutta dall’incendio del primo agosto 2021, sono state al centro di una riunione che si è svolta nei giorni scorsi in Comune, a Pescara.
La Fondazione AlberItalia ha illustrato le linee guida al sindaco Carlo Masci, all’assessore al Verde e alla Riserva Dannunziana, Giovanni Santilli, ai tecnici del servizio Verde comunale, all’Università dell’Aquila e al comitato esperti nominato dal Comune dopo l’incendio.
AlberItalia ha illustrato i prossimi passaggi dopo la fine dei lavori di rimozione degli alberi morti e bruciati. Nell’occasione è stato fatto il punto sull’avanzamento degli interventi che procedono spediti verso il comparto 4, dopo la rimozione dei tronchi dal comparto 5.
Si è anche parlato della rinnovazione del pino d’Aleppo, che è avvenuta nonostante il caldo della scorsa estate, la ruggine del Pino, le piante infestanti e la caduta degli alberi morti a seguito dei venti eccezionali che si sono verificati prima dell’inizio dei lavori. Nel contempo, sono state recuperate all’interno della Riserva e coltivate in vivaio circa 200 plantule di pino da reimpiantare in un secondo momento nella Riserva, mentre la fondazione AlberItalia ha commissionato uno studio al CNR per la verifica delle caratteristiche genetiche delle popolazioni di Pino d’Aleppo della Riserva. Un lavoro necessario per programmare un futuro reimpianto, con lo scopo di incrementare sempre più il numero di pini. Ma per farlo, questa l’indicazione emersa nell’incontro, va prevista la rimozione delle specie legnose invasive quali la robinia e l’ailanto. Sul tema, il tavolo ha concordato sulla necessità di procedere con delle operazioni sperimentali di rimozione, prima dei prossimi lavori e compatibilmente con il piano della Riserva.
Sono state inoltre illustrate le linee guida per la rigenerazione urbana e la rinaturalizzazione del sedime della Strada della Bonifica. Le linee guida sono orientate verso una serie di interventi che potranno contribuire in modo sostanziale alla riconnessione ecologica delle aree della Riserva e all’amplificazione dei benefici che gli ecosistemi potranno erogare alla città. In parallelo, la Fondazione, individuerà, senza ulteriori oneri per il Comune, i migliori siti di impianto delle prime 200 piantine di Pino d’Aleppo che il Comune ha già iniziato a coltivare, da sé, in attesa di dare il via al reimpianto vero e proprio e non appena si conosceranno meglio le caratteristiche genetiche del Pino della riserva.
Le operazioni saranno progressive e graduali dovendo far coincidere i tempi della Natura, le tempistiche burocratiche e gli aspetti tecnico scientifici. Saranno coinvolte le migliori professionalità della Fondazione AlberItalia che conta al suo interno docenti di Ecologia e Gestione Forestale di tre università italiane e Dottori Forestali, assieme ai botanici dell’Università de L’Aquila.
Soddisfazione è stata espressa dall’Amministrazione comunale, che ha promosso il piano di rinascita della Pineta dannunziana subito dopo l’incendio e, da allora, dà continuamente impulso, organizza e partecipa a tutti i passaggi finalizzati alla ripresa del polmone verde, auspicando, nel contempo, una riduzione dei tempi, assecondando i tempi della natura. Il sindaco Carlo Masci ha accolto, infine, con favore, la proposta della Fondazione per l’organizzazione di un convegno nazionale in materia, da tenersi a Pescara: “Con grande passione e determinazione e con le migliori professionalità, commenta il sindaco, prende corpo il progetto per vedere la nostra Pineta rinata e ancora più bella e fruibile di prima, mentre si sviluppa anche il piano di accorpamento dei comparti 4 e 5 che porterà all’ampliamento della Pineta di altri 20mila mq, per dare alla nostra città sempre più verde”.