
Pescara. Dopo tanta attesa per la riapertura del capitolo sul disastro colposo e la decisione per un appello bis per gli imputati di omicidio colposo, ora i familiari delle vittime della tragedia di Rigopiano vivono l’incubo della prescrizione.
Con un post sulla pagina Facebook “Rigopiano in attesa del fiore”, il comitato dei familiari delle 29 persone morte sotto le macerie e la valanga del 18 gennaio 2017, 4 mesi dopo la sentenza della Corte di Cassazione, afferma: “Auspichiamo che vengano fissate al più presto le udienze dell’appello bis a Perugia, per portare a termine il percorso giudiziario senza lasciare nessuna imputazione nel limbo della prescrizione, dove nessuno è colpevole, ma neanche innocente. Sarebbe vergognoso”.
La richiesta, quindi, è che venga fissata quanto prima la data per il processo d’appello bis davanti alla Corte di Perugia: “Dopo più di 8 anni di attesa e di ansia per ogni passaggio giudiziario, nonostante le delusioni incassate con le sentenze di primo e secondo grado, abbiamo affrontato la Cassazione con fiducia e speranza, ripagate da una sentenza a nostro avviso più vicina alle problematiche che hanno provocato la tragedia di Rigopiano. Le motivazioni, poi, sono state per noi un faro nel buio”, prosegue il comitato, conscio di trovarsi in “una fase tanto delicata quanto preoccupante, perché sappiamo benissimo che il reato di omicidio colposo prevede tempi per la prescrizione dimezzati rispetto al disastro colposo. Di conseguenza, dopo aver tanto lottato e sofferto, si rischia di rendere vano il giudizio dell’appello bis a Perugia per intervenuta prescrizione. Questo sarebbe insopportabile per noi familiari, risulterebbe come una beffa e la vivremmo come un gravissimo inceppamento della macchina Giustizia, ai cui ingranaggi – come cittadini – ci siamo aggrappati, alla luce dei valori costituzionali”.
“Nessuno di noi ha mai cercato vendetta, ma soltanto verità e giustizia. I nostri Angeli meritano una giustizia piena, noi abbiamo bisogno di poter chiudere gli occhi sapendo di aver fatto tutto per onorarli, l’Italia intera ha il diritto della certezza di vivere in un Paese civile e giusto e il nostro sistema giudiziario non può arrendersi senza aver giustamente punito tutti coloro che per imprudenza, imperizia e negligenza, hanno provocato la morte di 29 anime innocenti”, conclude il post.